La stagione è appena cominciata, ma la Juventus
e il suo allenatore Massimiliano Allegri sono già finiti al centro delle
polemiche. Complice un gioco che stenta a decollare e una classifica che vede i
bianconeri già attardati sulla favorita Inter. Dopo il pareggio contro la
Sampdoria il web si è scatenato: tra gli #allegriout e le critiche per le
parole pronunciate dal tecnico nel post-partita, è comparso un fotogramma che
nel giro di pochi minuti è stato condiviso da migliaia di utenti. Nell’immagine
si vedono i dieci giocatori di movimento bianconeri disposti in un’insolita
posizione a forma di ovale, con il centrocampo completamente assente e il
portatore di palla che non ha alternative al lancio lungo.
Per analizzare più nel dettaglio l’origine del
fotogramma e la validità di questo frame, abbiamo chiesto spiegazioni al
presidente dell’Assoanalisti Mario Savo.
Mario, la prestazione della Juve contro la
Samp non ha convinto. Colpa di questo modulo “ovale” che tutti abbiamo potuto
vedere sul web?
"Bisogna fare molta attenzione e non lasciarsi
ingannare. Anzitutto stiamo parlando di un fotogramma: dato che in un secondo
di video ci sono 24 fotogrammi, e una costruzione bassa dura in media 10
secondi, stiamo parlando di un duecentoquarantesimo, ovvero lo 0,004%. Può
bastare una percentuale così bassa per affermare che Allegri posiziona la sua
squadra in ovale in fase di costruzione"?
Quindi l’ovale non esiste?
"L’ovale di fatto non c’è. È stato un
fotogramma di passaggio rappresentante una situazione in cui le mezz’ali si
sono allargate pensando che qualcuno si accentrasse prendendo momentaneamente
il loro posto. Ma nessuno si è mosso, così si è creato il vuoto al centro".
Si tratta dunque di una delle tante fake
news che popolano il web.
"Esatto, qualcuno ha estrapolato quel
fotogramma e l’ha pubblicato completamente decontestualizzato. Da qui è nata
l’idea che Allegri gioca senza giocatori in mezzo al campo e per questo motivo
la palla non viaggia e non ci sono flussi di gioco. Il problema della Juve,
però, non è questo".
Quale sarebbe?
"Fin dai primi minuti i giocatori si sono
dimostrati lenti nell’orientare nel modo corretto il corpo e hanno faticato a
trovare spazio per gli appoggi in verticale. Inoltre, Locatelli non è il
mediano che potrebbe permettersi la Juve, anche perché come ha dimostrato all’Europeo
si muove meglio da mezz’ala. In quella zona di campo serve un mediano vero,
perché se si vuole costruire palla a terra e da dietro serve un giocatore che
tocca tanti palloni. Un Pirlo, per capirci".
Ma giocatori come Pirlo in giro non se ne
vedono. Paredes può bastare?
"Sicuramente è un buon giocatore. Per il calcio
di Allegri, comunque, non mi aspetto un Busquets o un Iniesta, ma un giocatore
bifasico che sappia fare filtro davanti alla difesa e che sappia bene o male
impostare il gioco. Nella mediana bianconera, finché ci sarà Allegri, non
vedremo mai un funambolico che fa della visione di gioco la sua arma migliore".
Questo può rappresentare un limite per il
calcio moderno, sempre in continua evoluzione?
"Allegri punta tutto sull’efficacia e sul
risultato, che non è una cosa negativa, anzi professionalmente lo stimo molto.
Da persona di calcio sa bene che il risultato ti porta al successo. Il suo è un
modo di giocare dove più che la bellezza conta il risultato".
Al contrario dell’ex Juve Sarri, che in
bianconero ha vinto ma è durato una sola stagione.
"Esatto. Per lui la Lazio deve vincere giocando
bene, seguendo una sorta di filone sacchiano. Infatti dal mercato ha scelto
Marcos Antonio, un play che tocca tante volte la palla e si muove molto in
campo. Ecco, Allegri non cerca questo. Vuole un giocatore di stazza che sappia
vedere spazi, ma soprattutto difendere la palla e fare filtro davanti alla difesa".
Per impostare l’azione in che modo, quindi?
"Col classico 2+3: i due difensori centrali
dietro al centro, con terzini e mediano sulla stessa linea. È così che imposta
la Juve. Bisogna ricordarsi che il calcio è un sistema dinamico che si analizza
con video e dati, non con semplici fotogrammi".
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