CALCIO
La Juve non convince. Sarà colpa dell'ovale di Allegri?
Un fotogramma che ha fatto il giro del web spiegherebbe i mali juventini: ne parla un esperto
Pubblicato il 26.08.2022 08:07
di Vittorio Gerlero
La stagione è appena cominciata, ma la Juventus e il suo allenatore Massimiliano Allegri sono già finiti al centro delle polemiche. Complice un gioco che stenta a decollare e una classifica che vede i bianconeri già attardati sulla favorita Inter. Dopo il pareggio contro la Sampdoria il web si è scatenato: tra gli #allegriout e le critiche per le parole pronunciate dal tecnico nel post-partita, è comparso un fotogramma che nel giro di pochi minuti è stato condiviso da migliaia di utenti. Nell’immagine si vedono i dieci giocatori di movimento bianconeri disposti in un’insolita posizione a forma di ovale, con il centrocampo completamente assente e il portatore di palla che non ha alternative al lancio lungo.  
Per analizzare più nel dettaglio l’origine del fotogramma e la validità di questo frame, abbiamo chiesto spiegazioni al presidente dell’Assoanalisti Mario Savo.
Mario, la prestazione della Juve contro la Samp non ha convinto. Colpa di questo modulo “ovale” che tutti abbiamo potuto vedere sul web? 
"Bisogna fare molta attenzione e non lasciarsi ingannare. Anzitutto stiamo parlando di un fotogramma: dato che in un secondo di video ci sono 24 fotogrammi, e una costruzione bassa dura in media 10 secondi, stiamo parlando di un duecentoquarantesimo, ovvero lo 0,004%. Può bastare una percentuale così bassa per affermare che Allegri posiziona la sua squadra in ovale in fase di costruzione"?
Quindi l’ovale non esiste? 
"L’ovale di fatto non c’è. È stato un fotogramma di passaggio rappresentante una situazione in cui le mezz’ali si sono allargate pensando che qualcuno si accentrasse prendendo momentaneamente il loro posto. Ma nessuno si è mosso, così si è creato il vuoto al centro".
Si tratta dunque di una delle tante fake news che popolano il web. 
"Esatto, qualcuno ha estrapolato quel fotogramma e l’ha pubblicato completamente decontestualizzato. Da qui è nata l’idea che Allegri gioca senza giocatori in mezzo al campo e per questo motivo la palla non viaggia e non ci sono flussi di gioco. Il problema della Juve, però, non è questo".
Quale sarebbe? 
"Fin dai primi minuti i giocatori si sono dimostrati lenti nell’orientare nel modo corretto il corpo e hanno faticato a trovare spazio per gli appoggi in verticale. Inoltre, Locatelli non è il mediano che potrebbe permettersi la Juve, anche perché come ha dimostrato all’Europeo si muove meglio da mezz’ala. In quella zona di campo serve un mediano vero, perché se si vuole costruire palla a terra e da dietro serve un giocatore che tocca tanti palloni. Un Pirlo, per capirci".
Ma giocatori come Pirlo in giro non se ne vedono. Paredes può bastare? 
"Sicuramente è un buon giocatore. Per il calcio di Allegri, comunque, non mi aspetto un Busquets o un Iniesta, ma un giocatore bifasico che sappia fare filtro davanti alla difesa e che sappia bene o male impostare il gioco. Nella mediana bianconera, finché ci sarà Allegri, non vedremo mai un funambolico che fa della visione di gioco la sua arma migliore".
Questo può rappresentare un limite per il calcio moderno, sempre in continua evoluzione?  
"Allegri punta tutto sull’efficacia e sul risultato, che non è una cosa negativa, anzi professionalmente lo stimo molto. Da persona di calcio sa bene che il risultato ti porta al successo. Il suo è un modo di giocare dove più che la bellezza conta il risultato".
Al contrario dell’ex Juve Sarri, che in bianconero ha vinto ma è durato una sola stagione.  
"Esatto. Per lui la Lazio deve vincere giocando bene, seguendo una sorta di filone sacchiano. Infatti dal mercato ha scelto Marcos Antonio, un play che tocca tante volte la palla e si muove molto in campo. Ecco, Allegri non cerca questo. Vuole un giocatore di stazza che sappia vedere spazi, ma soprattutto difendere la palla e fare filtro davanti alla difesa".
Per impostare l’azione in che modo, quindi?  
"Col classico 2+3: i due difensori centrali dietro al centro, con terzini e mediano sulla stessa linea. È così che imposta la Juve. Bisogna ricordarsi che il calcio è un sistema dinamico che si analizza con video e dati, non con semplici fotogrammi".     
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