CALCIO
Lugano invidioso del Vaduz, forse
La squadra di Mangiarratti vola ai gironi di Conference, dove non ci saranno i bianconeri
Pubblicato il 27.08.2022 08:18
di Giorgio Genetelli
La straordinaria impresa del Vaduz di Ale Mangiarratti avrà fatto venire uno stranguglione a Lugano. Una qualificazione ai gironi di Conference League che è nata dai meandri della motivazione, mentre in casa bianconera la doppia sfida all’Hapoel Beer-Sheva è stata presa sottogamba. Il Vaduz passa alla cassa, ritira soldini e credibilità e si appresta a farsi vedere da tutti; il Lugano no.
L’algida dirigenza bianconera, che sembra tutto un calcolare, rimandare, progettare, ha mancato una splendida occasione per dare visibilità al club e anche alla stessa proprietà americana; l’allenatore Mattia Croci Torti è sembrato risentire di questa poca ambizione europea e i giocatori hanno agito di conseguenza. La partita di andata è stata completamente sbagliata sul piano della determinazione, quella di ritorno è stata amputata dai tolleratissimi forfeit dei mammasantissima dello spogliatoio. Eppure quelli che hanno avuto il coraggio e la professionalità di andare in Israele hanno giocato bene, aumentando, ora, i rimpianti per quello che non è stato. Beer-Sheva, tra l’altro, anch’esso qualificato ai gironi.
A cosa vale dunque ribadire per mesi – succederà ancora da gennaio in avanti – che qualificarsi nelle prime tre in campionato è un obiettivo importante, se poi al momento di confermare l’eventuale traguardo si prendono mille scuse e si va fuori con pochissima gloria al primo turno?
Del resto a Lugano dicono cose che sembrano non immaginare un presente – pubblico, stadio, accoglienza, risultati e altre parole inglesi molto affascinanti – ma solo un davanti, anche piuttosto vago e un po’ irrispettoso nei confronti dei tifosi bianconeri.
La sostanza è che il presente parla di un Vaduz che dalla Challenge League approda in Europa e di un Lugano che dalla Coppa Svizzera approda a casa.