IL LUGANOLOGO
Il Lugano del mio cuore
Il nostro Luganologo ci racconta il suo rapporto d'amore con la sua squadra
Pubblicato il 11.02.2021 20:07
di Doriano Baserga
Auguri caro HC Lugano. Oggi 11 febbraio la società bianconera compie 80 anni. Nato sotto il segno dell’acquario nel lontano 11 febbraio del 1941 in centro a Lugano dove un gruppo di appassionati di hockey fondò quella che ora a tutti gli effetti è una fra le società più titolate e blasonate della Svizzera hockeistica.
Per arrivare a questo traguardo un merito tangibile lo portò l’ing. Geo Mantegazza che nel 1978 prese in mano le redini della società, dandole una direzione manageriale che ai tempi era un’assoluta novità.
Se l’hockey ha assunto così tanta importanza in Svizzera sposando il professionismo questo lo si deve anche al lungimirante ingegnere che negli anni successivi seppe portare il club bianconero nella massima serie con un’indimenticata promozione nella stagione 1981/82. In panchina Real Vincent e gente come Bruno Rogger, Bob Sirois e il funambolico canadese Bernard Gagnon. In soli 4 anni dunque Mantegazza seppe portare il Lugano tra le migliori del lotto. Quella promozione fu conquistata a scapito di club blasonati come Berna e Zurigo, mentre i cugini dell’Ambrì finirono dietro, al secondo posto. Da allora la formazione sulle Rive del Ceresio non ha più abbandonato la massima serie vincendo e dominando per lunghi anni.
Proprio nel 1982 iniziai a commentare le partite dell'HC Lugano per Radio Campione International e il 1. marzo del 1986 a Davos accadde ciò che sembrava un sogno. Il Lugano conquistò il suo primo titolo della storia. Ne seguirono altri due di fila e poi ancora altri. Sempre sotto la sapiente guida dell’imprenditore Mantegazza che a quel punto divenne di fatto e lo è tutt’ora, il vero personaggio principale di questi 80 anni di storia.
A lui va il mio personale ringraziamento e penso di poter dire di tutti i tifosi bianconeri per ciò che ha fatto e sta facendo adesso la figlia Vicky.
Di allenatori ne sono passati molti ma ne voglio ricordarne due in particolare: John Slettvoll e Jim Koleff. Il primo è stato l’artefice del Grande Lugano, colui che ha saputo portare in Svizzera una nuova filosofia di gioco.
Slettvoll andava dicendo che: “L’hockey è uno sport di squadra e non uno sport individuale. Se una squadra vince lo fa per il collettivo e mai per il singolo.” Ricordo che quando Mantegazza portò nientemeno che Igor Larionov per John Slettvol non era il titolare ma un componente della scacchiera luganese.
Jim Koleff invece nel 1999 va a vincere il titolo alla Valascia proprio contro i cugini dell’Ambrì e anche in quell’occasione commentai la partita per l’emittente campionese. Ricordo che Koleff portava sempre delle bellissime cravatte e una in particolare la mise per l’intera finalissima. Alla fine della partita negli spogliatoi me la regalò dicendomi: “Questa è tua visto che ci hai seguito per tutta la stagione e la tua voce ha portato la gioia in molti nostri tifosi.” Quella cravatta ancora oggi la custodisco gelosamente e rimane uno dei miei ricordi più belli della storia bianconera.
Tra giocatori come non ricordare Alfio Molina, il più grande portiere
di tutti i tempi. Di giocatori svizzeri ne sono passati tantissimi ma i miei ricordi vanno a Andy Ton, miglior marcatore del Lugano davanti ad un altro grandissimo, Petteri Nummelin.
A proposito di stranieri sicuramente Kent Johansson è stato il grande genio dell’era Slettvoll. Ma come non ricordarne altri come Mats Waltin, Ville Peltonen, Glen Metropolit, Peter Adersson, Gaetano Orlando o Cristobal Huet?
E come non ricordare svizzeri come Fredy Lüthi, Jörg Eberle, Bruno Rogger, Beat Kaufmann, Ronnie Rüeger, Steve Hirschi;,Sandro Bertaggia e via dicendo. Impossibili menzionarli tutti.
Un ultimo mio pensiero personale va a Pat Schafhauser che a Davos dovette interrompere la carriera per un infortunio gravissimo e a Tiziano Muzio grande preparatore del periodo di Slettvoll, prematuramente scomparso per un incidente in montagna.
Infine mi auguro che si possa ritornare presto tutti alla Corner Arena a seguire da vicino le gesta del Lugano che grazie alla famiglia Mantegazza continuerà a darci grandi soddisfazioni.
L’ormai ultimo titolo conquistato risale al 2006 con Ivano Zanatta in panchina che prese in mano la squadra nei play off portandola al settimo titolo con un trio di stranieri stratosferico come Petteri Nummelin, Ville Peltonen e Gren Metropolit.
Ormai è passato troppo tempo: sono certo che torneremo presto a vincere. 
Forza Lugano.
All star team Luganologo:  Molina; Nummelin-Andersson; Ton-Johansson-Eberle Allenatore: Jim Koleff