HOCKEY
"Peltonen e Rüeger i più forti"
Raffaele Sannitz ha parlato dopo la grande festa per il ritiro della sua maglia
Pubblicato il 28.08.2022 19:22
di Doriano Baserga
Presentazione in grande stile della nuova squadra del Lugano ieri sera alla Reseghina con annunci sorprendenti sui rinnovi di Calvin Thürkauf per ben 7 anni fino al 2029, Giovanni Morini 5 anni fino al 2027 e Mark Arcobello per ulteriori due stagioni.
Vicky Mantegazza, ormai da 12 anni in sella quale Presidente, ha avuto l’onore di comunicare queste belle notizie ai tremila tifosi accorsi a salutare la squadra.
Il colpo di Hnat Domenichelli è senza dubbio l’accordo raggiunto con il no. 97 Thurkauf  che ha firmato praticamente un contratto a vita. Il 25enne rimarrà dunque sulle rive del Ceresio per cercare di riportare il Titolo a Lugano. Questo è un segnale forte del club alla concorrenza dopo gli altri lunghi contratti siglati con Andersson, Alatalo, Fazzini e Mirko Mueller .
Importante pure la conferma di Giovanni Morini che da sempre è un esempio di costanza e generosità. Un giocatore che interpreta la filosofia del Lugano in tutto e per tutto. 
Capitano Arcobello rimarrà per altre due stagioni fino al 2025 e cercherà di confermarsi il trascinatore che conosciamo: i suoi numeri in bianconero sono impressionanti; 115 partite e 109 punti tra reti e assist…  Numeri da campione. 
Prima della festa e degli annunci, la squadra si era imposta per 3-1 sull’Innsbruck con doppietta di Granlund e rete di Kaski. Entrambi i finlandesi hanno mostrato buoni numeri e una forma che sta gradatamente arrivando. Buone notizie dunque per McSorley che ha potuto notare un sensibile miglioramento dell'intera rosa. D'altronde per il campionato c'è ancora un po' di tempo.
Il momento più emozionante è stato il ritiro della maglia no. 38 di Raffaele Sannitz. Attorniato da tutta la squadra. Sannitz ha ringraziato la società e i tifosi per l’attaccamento dimostrato nei suoi confronti. Visibilmente commosso ha ripercorso la sua carriera dal debutto a 17 anni nel 1999  con Jim Koleff alla transenna. I due titoli conquistati nel 2003 e 2006 con la sua rete decisiva contro il Davos. Momenti anche meno belli che l’hanno fatto crescere sia come uomo che come giocatore.
“ Sarò sempre grato al Lugano per aver ritirato la mia maglia. Non avrei mai pensato che potesse succedere. Un grande riconoscimento e un sogno giocare per la società in cui sono cresciuto. Se considero gli anni nelle giovanili ho giocato per ben 27 anni per il club.”
Emozionato?
“Un po’ di commozione c’è stata nel momento che la mia maglia veniva issata con quel no.38 che mi ha accompagnato negli anni.”
Che Lugano sarà quest’anno?
“Spero sia un Lugano da vertice e che possa giocarsi il titolo. Difficile dirlo ad agosto poiché la squadra si è rinnovata molto e avrà bisogno di un po’ di tempo per assimilare gli automatismi per trovare quella compattezza necessaria per conquistare il vertice. Inoltre con 6 stranieri ogni squadra può rivelarsi una sorpresa.”
E il futuro di Sannitz sara sulla panchina come allenatore?
“Ho appena iniziato e sicuramente mi trovo a mio agio. Ho sempre cercato anche in carriera di aiutare i compagni sul ghiaccio e perciò la voglia di imparare è tanta. Di strada ne dovrò fare parecchia ma ho l’opportunità e il tempo per imparare: la speranza è quella di arrivare un giorno a essere allenatore di qualche compagine Swiss o National League. Al momento sono molto soddisfatto di stare con i giovani e aiutarli a crescere. La fortuna mia è stata quella di avere in 22 anni ben 16 allenatori. Forse come giocatore ho sofferto un po', ma ora potrò seguire molti dei loro insegnamenti".
Lo straniero più forte  con cui hai giocato?
“Senza dubbio Ville Peltonen, un leader silenzioso che ha fatto tanto per il Lugano e per me è stato un privilegio giocarci in linea a 20 anni.”
Il portiere più forte?
“Anche qui sono stati molti, direi Ronnie Rüeger su tutti. Ma pure Huet uno che ha fatto una carriera in NHL. Huet era un ragazzo umile e ancora oggi dopo la carriera fatta è rimasto quel ragazzo semplice conosciuto a Lugano.”
Capitolo Nazionale?
“Un onore giocare con la maglia rossocrociata ai mondiali e alle Olimpiadi. Rappresenti il tuo paese con la croce sul petto. Emozioni incredibili e indimenticabili".
Raffaele Sannitz saluta tutti: ad Ambrì ha iniziato il suo percorso da allenatore. Chissà che un giorno possa tornare da allenatore sulla panchina bianconera. Sarebbe la chiusura di un cerchio. Sarebbe una favola.
(Foto Putzu)