Dopo le due
sconcertanti prove interne i granata hanno colto un’importantissima vittoria che
permette all’ACB di occupare una posizione di classifica invidiabile. Vittoria ottenuta
grazie a una prestazione gagliarda. I ragazzi affidati a Nando Cocimano hanno
fatto vedere un buon calcio (ci riferiamo ai secondi 45 minuti, nel primo tempo
a dire il vero ci si era guardati un po’ tutti in faccia). Il mister si è
calato nella realtà granata come meglio non avrebbe potuto fare. Non è per noi
una sorpresa. Ma come avrà vissuto il fatidico momento? Quali emozioni avrà
provato quando si è visto consegnare all’improvviso le redini della squadra? Abbiamo
cercato di capirlo dopo la splendida serata di sabato.
Cominciamo
con l’analisi della partita. Che cosa non ha funzionato (nel primo tempo) e che
cosa ha funzionato (diremmo al top) nel secondo:
“Nel primo
tempo abbiamo faticato un po’, non facevamo i movimenti giusti. Sapevamo che giocando
così alti avremmo corso dei rischi, difatti abbiamo preso un gol. Nella ripresa
abbiamo corretto la situazione dominando a pieno campo. Penso che il 3-1 sia un
risultato giusto”.
Durante
la pausa ha effettuato dei cambi che si sono rivelati decisivi:
“Sulla base del risultato risponderei di sì ma è stata tutta la squadra a cambiare totalmente atteggiamento. I cambi ci hanno aiutato, non dico di no, però siamo anche tornati in campo con un altro piglio”.
“Sulla base del risultato risponderei di sì ma è stata tutta la squadra a cambiare totalmente atteggiamento. I cambi ci hanno aiutato, non dico di no, però siamo anche tornati in campo con un altro piglio”.
È suonato
il campanello d’allarme quando avete sbagliato il calcio di rigore?
“Beh, non
più di tanto perché avevamo in mano la partita. Sapevamo benissimo quello che
dovevamo fare”.
Il
centrocampo ha acquisito potenzialità:
“La presenza
fisica di Romero è importante in un campionato così duro, ci aiuta anche ad
essere più offensivi (il gol del 2-1 porta la sua firma, ndr).
Veniamo a
Cocimano: come ha vissuto il momento in cui le è stata consegnata la squadra?
“Dispiace a
tutti quanto è successo, mi rincresce per David. Si è trattato di un momento
delicato, ne ho parlato con i ragazzi. Ho detto loro che dobbiamo dare il
massimo, sia in partita che durante la settimana. Per me è naturalmente
qualcosa di molto speciale. Ringrazio la società per la fiducia ripostami. Sicuramente
i ragazzi ci aiuteranno nel nostro lavoro, formano un gruppo strepitoso”.
Non era
scontato farsi trovare pronto di fronte a un cambiamento repentino. È stata solo
una semplice formalità?
“È ovvio che
non ero preparato a questo cambio tecnico, però come vice allenatore non potevo
non essere pronto”.
Che
emozione ha provato?
“Sicuramente
molto bella, era già successo nella gara di coppa. Mi sentivo sereno e
tranquillo, quest’altra sfida è stata ancora più bella perché affrontata
davanti al nostro meraviglioso pubblico”.
Ha
dormito bene?
(Ride) “Un
po’ meno del solito… C’è una maggiore responsabilità rispetto a prima, però è qualcosa di straordinario. Sono felice, anche con i ragazzi c’è un ottimo
feeling”.
Lei non
ha il patentino, mi posso però immaginare la sua gioia nel sentirsi
responsabilizzato. Soprattutto ripensando a come era guardato e giudicato prima
che arrivasse al Comunale. Come vive questi giorni, queste ore in attesa del
nuovo mister?
“Lo si
sapeva già dall’inizio che il mio ruolo è quello di viceallenatore. Sono
tranquillo, è importante tenere alta la tensione, dobbiamo continuare a
lavorare, a lavorare. Guai se ci dovessimo fermare!”.
Calma e
sangue freddo. Sono gli “ingredienti” giusti per la partita che attende venerdì
i granata allo stade Municipal di Yverdon.