CALCIO
"Draghi al governo, Croci-Torti in panchina"
Angelo Renzetti tra l'esperienza in politica e l'amore per il calcio
Pubblicato il 01.09.2022 09:50
di L.S.
Uno su mille ce la fa. E in politica, come nel calcio, la strada è irta di ostacoli.
Angelo Renzetti è un uomo sempre in cerca di nuove esperienze, trascinato da un’innata curiosità che lo ha portato a fare nello sport, ma in generale nella vita, ciò che tutti sappiamo.
Adesso è il momento di una nuova avventura: la politica.
Un posto al Senato per gli italiani all’estero: uno per tutta l’Europa. Quasi impossibile. Anzi, come dice lui, impossibile.
Ma non è il traguardo che conta: è il viaggio, le sensazioni che questo ti regala.
Renzetti lo sa benissimo ed è felice di questa sua nuova esperienza.
Presidente, perché la politica?
“Per imparare altre dinamiche, per mettermi ancora alla prova e capire che rispondenza posso avere. È un mondo che non conosco ma che mi affascina”.
Difficile venir eletti, vero?
“Non ci penso nemmeno, è praticamente impossibile. So che a fine mese questa bella avventura finirà. La prendo con filosofia e divertimento. Non posso chiedere di più”.
Lei si schiera con il partito di Renzi e Calenda: perché?
“Mi identifico nello status quo, credo che Draghi al governo sia la cosa ottimale, un giusto legame con l’Europa”.
La giornata clou è quella di domenica 11 settembre al LAC, per la presentazione dei candidati svizzeri. Tra cui ovviamente anche l’ex presidente del FC Lugano.
In questo periodo molto impegnativo, anche sul fronte del suo lavoro come imprenditore, Renzetti non ha però trascurato la sua ex squadra, che ha sempre nel cuore.
Domenica era allo stadio ad assistere a Lugano-San Gallo.
“È un periodo che siamo un po’ sfortunati, ci sono sempre degli errori individuali che ci puniscono. Mi spiace per la squadra e per la dirigenza, so quanto si soffre quando non arrivano i risultati. Ho vissuto il calcio dall’interno e forse ho una sensibilità diversa, mi rendo conto che la nuova dirigenza sta facendo il possibile e credo che il mercato che è stato fatto sia veramente buono. Questa squadra è più completa di quella che avevo io”.
I risultati per il momento scarseggiano.
“I numeri dicono questo, è vero, ma per rimettere a posto una squadra, dopo aver cambiato così tanto, ci vuole tempo. Bisogna trovare la giusta alchimia e non è sempre una cosa scontata. L’obiettivo? Credo oggettivamente che il Lugano potrà disputare un campionato di centro classifica, né più né meno”.
Adesso è arrivato Steffen.
“Un bel colpo, per tante ragioni. Prima di tutto perché il giocatore sarà sicuramente motivato: ha un Mondiale da conquistare e vorrà dimostrare di essere ancora un top in Svizzera. E poi per il pubblico è senza dubbio stimolante poter vedere un giocatore di questa portata. Sono contento per i nuovi proprietari che con questo acquisto hanno ribadito, semmai qualcuno lo dubitasse, che stanno facendo il massimo per questo club”.
Non è un periodo facile nemmeno per Croci-Torti.
“È un allenatore che mi piace tantissimo, una persona che ammiro. È stato l’artefice numero uno della vittoria in Coppa ed è bravo a tenere su l’ambiente, anche quando le cose non vanno benissimo. Sono sicuro che troverà presto la chiusura del cerchio”.
Bottani resterà a Lugano, almeno per ora:
“Ho sempre pensato che non si possa tenere un giocatore contro la propria volontà e sto parlando ovviamente in generale. Io spero che Mattia possa rimanere a Lugano per sempre, però dall’altra parte capisco benissimo che alla sua età debba pensare anche all’aspetto finanziario. Non so come sono gli accordi e cosa accadrà, ma Bottani è un giocatore importante e sarebbe bello vederlo finire la carriera a Lugano”.
Sabato i bianconeri saranno di scena a Zurigo, contro i campioni svizzeri che sono ultimi in classifica!
“È la dimostrazione che le cose nel calcio vanno molto velocemente. Lo Zurigo ha venduto un paio di giocatori importanti, ha cambiato allenatore e i risultati non arrivano più”.
Ceesay, giocatore che lei portò a Lugano, adesso gioca nel Lecce in Serie A?
“Non sono sorpreso, anche se quando arrivò a Lugano tanti lo deridevano. Anche alcuni compagni dicevano che non aveva le qualità per giocare a questi livelli. Ma quando sei così alto e veloce, anche negli spazi stretti, la tecnica e la tattica la puoi migliorare. E lui lo ha fatto, lavorando sodo”.
Lovric si sta lentamente imponendo a Udine: ieri ha giocato titolare contro la Fiorentina.
“Stiamo parlando di un ottimo giocatore, tecnicamente molto forte e che anche nei momenti più difficili è sempre stato capace di mantenere un’attitudine positiva. Sono felice per lui”.
Cosa pensa di Balotelli al Sion?
“È un colpo che per il mio carattere e per le mie disponibilità economiche, non avrei mai fatto. Se Constantin l’ha fatto è perché pensa di poter riportare la gente allo stadio e acquisire un’immagine forte anche al di fuori della Svizzera. È un motivo in più di interesse per il calcio svizzero: sarò curioso di seguire anche il Sion”.
Torniamo a Lei: come va con il FC Locarno?
“Il Locarno non ha ancora la squadra per vincere il campionato: c’è una concorrenza agguerrita e questa rosa forse non è ancora sufficiente per pensare di salire di categoria. Sono rimasto un po’ sorpreso, in taluni casi, dalla mancanza di professionalità e disponibilità dei giocatori in Seconda Lega. Quando si lotta per un traguardo importante ci vorrebbe grande partecipazione da parte di tutti. E non parlo solo del Locarno ovviamente…”.
Del Bellinzona di Bentancur vince cosa pensa?
“I granata hanno un’ottima squadra, possono anche pensare alla promozione. Con Pablo la società è sempre un po’ in fibrillazione, se le cose vanno bene allora sarà facile continuare sulla scia positiva, altrimenti potrebbero sorgere dei problemi. Molto dipenderà dai risultati”.
Intanto i granata sono ancora alla ricerca di un allenatore per sostituire Sesa…
“Sappiamo che lavorare con Bentancur non è facile, ha grande personalità e passione. C’è bisogno di un allenatore che sia capace di fare gruppo, sia con la società che con i giocatori. Direi che più che un allenatore ci vuole uno psicologo…”.