CALCIO
"Con il Bellinzona è sempre una partita speciale"
Marco Degennaro, DG dell'Yverdon, parla della sfida di stasera contro i granata
Pubblicato il 02.09.2022 08:44
di Enrico Lafranchi
Settima giornata di campionato. Due partite metteranno a diretto confronto quattro delle prime classificate: Yverdon-Bellinzona e Aarau-Wil. La quinta squadra, il Losanna leader di Challenge League, deve invece vedersela con il Thun che, come il Vaduz, non è ancora riuscito a decollare. Vodesi e ticinesi sono partiti con il piede giusto, la compagine di Schällibaum ha però racimolato 3 punti in più (una sola sconfitta, 3-1 dal Wil e pareggio, 3-3, con il Vaduz) che venerdì rischierebbero di diventare 6 in caso di vittoria. Da qui l’importanza della partita per il Bellinzona che gioca sul campo di una squadra che va avanti per la sua strada sin da quando è tornata in Challenge senza farsi troppe illusioni anche se sotto sotto… Come ben si sa l’appetito viene mangiando, l’Yverdon è un complesso valido e organico (Kone va a segno con grande regolarità, ha realizzato 7 reti), nella classifica dei migliori bomber il Bellinzona finora è appagato soltanto dalle 3 messe a segno da Sergio Cortelezzi, purtroppo messo fuori servizio durante la partita con lo Stade Losanna (terza di campionato!) e tuttora impossibilitato a rientrare almeno sino a ottobre. È indubbiamente una pesante perdita non potere disporre di un “cecchino” come l’uruguagio  (14 gol nell’ultimo campionato di Promotion) per così lungo tempo. Siamo convinti che una volta ristabilito, il capitano darà un valido contributo a un attacco che finora deve accontentarsi di 9 gol che non sono tanti in sei partite (i vodesi l’hanno messa dentro 14 volte). La partita in programma stasera allo Stade Municipal è un po’ una doppia ‘sfida’ per Marco De Gennaro. Da considerare anche una “prima” perché ritrova, ad anni di distanza, il Bellinzona che aveva lasciato in gloria (promozione in Super League, finale di Coppa e Coppa UEFA). Ma che soprattutto gli si presenta da avversario scomodo, lui che abita a meno di una manciata di chilometri dalla Capitale… E che il colore granata ce l’ha sempre stampato sul viso anche se oggi da direttore generale dell’Yverdon fa risalire questo suo ‘innamoramento’ (sbocciato appena arrivato nella città dei tre castelli) a “mio figlio Matteo che va a vedere tutte le partite” (detto per inciso, papà non è da meno…). La formazione vodese dispone di un’ottima rosa di cui fa parte, vedete un po’ come è il calcio, il giovane talento Aris Sörensen che a Chiasso Andrea Vitali aveva portato al top della condizione, e che da nipote del grande Jörn, che con l’ACB aveva collezionato un’infinita serie di ‘battaglie’ sia da giocatore che da allenatore (altri tempi, ovvio, una fertile miniera di ricordi anche per chi scrive!) sarebbe di sicuro tornato volentieri a casa (come aveva continuato a sperare quando giocava al Riva IV).
Promette davvero bene questo Yverdon-Bellinzona perché da una parte i padroni di casa secondo i media locali – e come ci conferma De Gennaro - praticano un calcio spettacolare (il collettivo è la loro forza) mentre dall’altra i ragazzi di Fernando Cocimano sono una squadra compatta e quadrata che non ha nessuna intenzione di mollare la presa. Anzi, dopo la delusione della sconfitta con l’Aarau, ha acceso ancora più luci grazie alla nuova propensione offensiva voluta dall’ex tecnico del Paradiso.
Penso che per lei De Gennaro quando c’è di mezzo il Bellinzona è sempre una bella emozione:
“È la squadra che ho nel cuore, non sarà una partita come le altre”.
È un caso, un hasard per dirla alla francese, che Schällibaum sia arrivato alla sua corte?
“Proprio un caso non direi. Con Marco avevo già lavorato bene, abbiamo sempre mantenuto ottimi rapporti anche quando era partito da Bellinzona. Una stima reciproca, per intenderci”.
Contento che i granata siano tornati a fare parte dell’élite?
“Come potrei dire di no… Abito a due passi dal centro (ad Arbedo, ndr), sono felicissimo di questa promozione. Bellinzona è una città di calcio, merita di riavere la squadra in Challenge League. Poi ha uno stadio caldo, vanta un pubblico appassionato…”.
Ha visto qualche partita?
“Beh, devo accompagnare mio figlio allo stadio…”.
L’impatto con Yverdon come è stato?
“Molto positivo, mi trovo bene. Naturalmente è una realtà diversa da quella che ho vissuto a Sion per dieci anni”.
Per quale motivo differente?
“Sicuramente qui c’è più tranquillità. Parliamo di una categoria diversa, si riesce a gestire le situazioni con più calma e serenità”.
Visto che siamo in tema Sion, è rimasto stupefatto anche lei del clamoroso arrivo al Tourbillon di SuperMario?
“È una cosa che solo Christian Constantin può fare… (ride, ndr). Il presidente ha reso possibile l’ingaggio di Balotelli grazie ai suoi modi di fare, di parlare, di gestire il tutto. Ha reso possibile un’operazione che sembrava impossibile!”.
Com’è che vi siete separati da Uli Forte al termine della passata stagione?
“A lui si era interessata l’Arminia Bielefeld, compagine della seconda Bundesliga. Ci siamo accordati per lasciarlo partire”.
Uli in Germania ha però fatto cilecca, il Blick tramite Eric Vögel è andato giù duro. Il top-manager ha dichiarato senza mezzi termini che la sua carriera è alle corde…
“Mi dispiace per Uli, purtroppo non gli è andata bene. Sono cose che nel calcio succedono (è stato licenziato dopo sole 5 partite, aveva firmato un contratto sino al giugno 2024, ndr)”.
Torniamo al “suo” Yverdon. Possiamo parlare di club con ambizioni?
“Fino a un certo punto sì, riteniamo di avere una squadra in grado di disputare un buon campionato. Parlo di posizioni medio-alte”.
La sua non è una “voce” fuori dal coro calcolando che ci sono due promozioni dirette e una terza possibilità di agguantare la Super League nello spareggio?
“Questo campionato all’inizio rende un po’ tutte le squadre in grado di lottare per i primi posti, ma poi dopo 6/7 partite comincia a delinearsi una classifica che fa sì che solo alcune continuino ad essere competitive. È però vero che i tre posti a disposizione potenzialmente possono essere un obiettivo stuzzicante”.
Siete terzi ma a parità di punti del Losanna, primo, e del Wil. Un ruolino di marcia da considerare sorprendente?
“L’Yverdon ha iniziato questo campionato un po’ come l’aveva finito l’anno scorso. Giocando bene, facendo buone partite ed esprimendo un calcio di qualità. Sono arrivati i risultati, Schällibaum ha fatto un ottimo lavoro. Il gruppo è molto affiatato, lavora bene e questo ci ha permesso di cominciare nel modo migliore”.