Settima
giornata di campionato. Due partite metteranno a diretto confronto quattro
delle prime classificate: Yverdon-Bellinzona e Aarau-Wil. La quinta squadra,
il Losanna leader di Challenge League, deve invece vedersela con il Thun che, come
il Vaduz, non è ancora riuscito a decollare. Vodesi e ticinesi sono partiti con
il piede giusto, la compagine di Schällibaum ha però racimolato 3 punti in più
(una sola sconfitta, 3-1 dal Wil e pareggio, 3-3, con il Vaduz) che venerdì
rischierebbero di diventare 6 in caso di vittoria. Da qui l’importanza della
partita per il Bellinzona che gioca sul campo di una squadra che va avanti per
la sua strada sin da quando è tornata in Challenge senza farsi troppe illusioni
anche se sotto sotto… Come ben si sa l’appetito viene mangiando, l’Yverdon è un
complesso valido e organico (Kone va a segno con grande regolarità, ha
realizzato 7 reti), nella classifica dei migliori bomber il Bellinzona finora è
appagato soltanto dalle 3 messe a segno da Sergio Cortelezzi, purtroppo messo
fuori servizio durante la partita con lo Stade Losanna (terza di campionato!) e
tuttora impossibilitato a rientrare almeno sino a ottobre. È indubbiamente una
pesante perdita non potere disporre di un “cecchino” come l’uruguagio (14 gol nell’ultimo campionato di Promotion)
per così lungo tempo. Siamo convinti che una volta ristabilito, il capitano darà
un valido contributo a un attacco che finora deve accontentarsi di 9 gol che
non sono tanti in sei partite (i vodesi l’hanno messa dentro 14 volte). La
partita in programma stasera allo Stade Municipal è un po’ una doppia ‘sfida’
per Marco De Gennaro. Da considerare anche una “prima” perché ritrova, ad anni
di distanza, il Bellinzona che aveva lasciato in gloria (promozione in Super
League, finale di Coppa e Coppa UEFA). Ma che soprattutto gli si presenta da
avversario scomodo, lui che abita a meno di una manciata di chilometri dalla
Capitale… E che il colore granata ce l’ha sempre stampato sul viso anche se oggi da
direttore generale dell’Yverdon fa risalire questo suo ‘innamoramento’ (sbocciato
appena arrivato nella città dei tre castelli) a “mio figlio Matteo che va a
vedere tutte le partite” (detto per inciso, papà non è da meno…). La formazione
vodese dispone di un’ottima rosa di cui fa parte, vedete un po’ come è il
calcio, il giovane talento Aris Sörensen che a Chiasso Andrea Vitali aveva
portato al top della condizione, e che da nipote del grande Jörn, che con l’ACB
aveva collezionato un’infinita serie di ‘battaglie’ sia da giocatore che da
allenatore (altri tempi, ovvio, una fertile miniera di ricordi anche per chi
scrive!) sarebbe di
sicuro tornato volentieri a casa (come aveva continuato a sperare quando
giocava al Riva IV).
Promette davvero bene questo Yverdon-Bellinzona perché da una parte i padroni di casa secondo i media locali – e come ci conferma De Gennaro - praticano un calcio spettacolare (il collettivo è la loro forza) mentre dall’altra i ragazzi di Fernando Cocimano sono una squadra compatta e quadrata che non ha nessuna intenzione di mollare la presa. Anzi, dopo la delusione della sconfitta con l’Aarau, ha acceso ancora più luci grazie alla nuova propensione offensiva voluta dall’ex tecnico del Paradiso.
Promette davvero bene questo Yverdon-Bellinzona perché da una parte i padroni di casa secondo i media locali – e come ci conferma De Gennaro - praticano un calcio spettacolare (il collettivo è la loro forza) mentre dall’altra i ragazzi di Fernando Cocimano sono una squadra compatta e quadrata che non ha nessuna intenzione di mollare la presa. Anzi, dopo la delusione della sconfitta con l’Aarau, ha acceso ancora più luci grazie alla nuova propensione offensiva voluta dall’ex tecnico del Paradiso.
Penso che
per lei De Gennaro quando c’è di mezzo il Bellinzona è sempre una bella
emozione:
“È la
squadra che ho nel cuore, non sarà una partita come le altre”.
È un caso,
un hasard per dirla alla francese, che Schällibaum sia arrivato alla sua
corte?
“Proprio un
caso non direi. Con Marco avevo già lavorato bene, abbiamo sempre mantenuto
ottimi rapporti anche quando era partito da Bellinzona. Una stima reciproca,
per intenderci”.
Contento
che i granata siano tornati a fare parte dell’élite?
“Come potrei
dire di no… Abito a due passi dal centro (ad Arbedo, ndr), sono felicissimo di
questa promozione. Bellinzona è una città di calcio, merita di riavere la
squadra in Challenge League. Poi ha uno stadio caldo, vanta un pubblico
appassionato…”.
Ha visto
qualche partita?
“Beh, devo accompagnare
mio figlio allo stadio…”.
L’impatto
con Yverdon come è stato?
“Molto
positivo, mi trovo bene. Naturalmente è una realtà diversa da quella che ho
vissuto a Sion per dieci anni”.
Per quale
motivo differente?
“Sicuramente
qui c’è più tranquillità. Parliamo di una categoria diversa, si riesce a
gestire le situazioni con più calma e serenità”.
Visto che
siamo in tema Sion, è rimasto stupefatto anche lei del clamoroso arrivo al
Tourbillon di SuperMario?
“È una cosa
che solo Christian Constantin può fare… (ride, ndr). Il presidente ha reso
possibile l’ingaggio di Balotelli grazie ai suoi modi di fare, di parlare, di
gestire il tutto. Ha reso possibile un’operazione che sembrava impossibile!”.
Com’è che
vi siete separati da Uli Forte al termine della passata stagione?
“A lui si era
interessata l’Arminia Bielefeld, compagine della seconda Bundesliga. Ci siamo
accordati per lasciarlo partire”.
Uli in
Germania ha però fatto cilecca, il Blick tramite Eric Vögel è andato giù duro. Il
top-manager ha dichiarato senza mezzi termini che la sua carriera è alle corde…
“Mi dispiace
per Uli, purtroppo non gli è andata bene. Sono cose che nel calcio succedono (è
stato licenziato dopo sole 5 partite, aveva firmato un contratto sino al giugno
2024, ndr)”.
Torniamo
al “suo” Yverdon. Possiamo parlare di club con ambizioni?
“Fino a un
certo punto sì, riteniamo di avere una squadra in grado di disputare un buon
campionato. Parlo di posizioni medio-alte”.
La sua
non è una “voce” fuori dal coro calcolando che ci sono due promozioni dirette e
una terza possibilità di agguantare la Super League nello spareggio?
“Questo
campionato all’inizio rende un po’ tutte le squadre in grado di lottare per i
primi posti, ma poi dopo 6/7 partite comincia a delinearsi una classifica che
fa sì che solo alcune continuino ad essere competitive. È però vero che i tre
posti a disposizione potenzialmente possono essere un obiettivo stuzzicante”.
Siete
terzi ma a parità di punti del Losanna, primo, e del Wil. Un ruolino di marcia
da considerare sorprendente?
“L’Yverdon
ha iniziato questo campionato un po’ come l’aveva finito l’anno scorso.
Giocando bene, facendo buone partite ed esprimendo un calcio di qualità. Sono
arrivati i risultati, Schällibaum ha fatto un ottimo lavoro. Il gruppo è molto
affiatato, lavora bene e questo ci ha permesso di cominciare nel modo migliore”.