Calcio
Beneamata, te l'ho promesso da bambino
È tempo di derby, a San Siro si preannuncia uno scontro infuocato
Pubblicato il 02.09.2022 08:00
di Angelo Lungo
L'Interismo è fatale, arriva, misterioso e altero. Da quel giorno si vive “d'ignoto amor”. I colori sono quelli della notte, del cielo e delle stelle. Si entra in una dimensione a parte. È pura fallacia avere delle aspettative, trovare un ordine, seguire una trama. Tutto può accadere all'improvviso, si passa continuamente dalla polvere all'altare. All'ascesa corrisponde, inesorabile, la caduta: è scritto nel destino. Tutto scorre in maniera precipitosa e tumultuosa. Impossibile soffermarsi e percepire una logica. È l'esistenzialismo che prende ineluttabilmente il sopravvento. Inutile resistere o cercare una spiegazione.
L'Inter è come un quadro di Pollock, incita al dubbio, alla genialità e alla sregolatezza.
È come il libro “Rayuela” dello scrittore argentino Julio Cortazar, un continuo flusso di coscienza, dove si naviga senza un apparente orientamento.
Fosse una corrente letteraria sarebbe la “Scapigliatura milanese”, un movimento disordinato e anarchico.
Non si è “Piacevolmente insensibili” come cantavano i Pink Floyd, ma si deve rimanere “quieti nella disperazione”.
Si incede come Guido Anselmi, Marcello Mastroianni, nel film “8 e mezzo” di Federico Fellini. Si vorrebbe seguire una direzione, ma il contesto è complicato. Gli avvenimenti sono intrisi di fantasia, ricordi, sogni e sprazzi di realtà.
Arriva il derby, contro l'avversario che ci sta di fronte, non sono gli acerrimi rivali sabaudi, ma fa lo stesso.
La partita è cruciale e non poteva essere altrimenti. Loro sono la causa della mancata “stella”, doveva essere uno storico titolo e invece: Giroud; Bologna. Tutto si è capovolto.
Ora le certezze sono svanite. Si è in cammino verso un territorio che già pare impervio. Inzaghi non sembra il condottiero al pari di Mancini, Mou o Conte. Lukaku è fermo.
Nella poesia “A chi esita” di Bertolt Brecht si fa cenno al buio che cresce, alle forze che scemano, ci si trova in una condizione più difficile di quando si era appena cominciato. Parafrasando il tedesco, l'avversario ci sta innanzi, più potente che mai e ha preso una apparenza invincibile.
Ebbene, Beneamata non mi aspetto nessuna altra risposta che non sia la tua.