Ha parlato bene
oggi Maurizio Jacobacci nella conferenza stampa pre-partita di Lugano-Young
Boys.
Sollecitato
ancora una volta, com’è normale che sia di questi tempi, sullo scottante
argomento del contratto, il tecnico bianconero ha modificato sapientemente la
versione fornita un paio di settimane or sono.
In quell’occasione
si lamentò del fatto che c’erano allenatori dietro di lui in classifica che
avevano rinnovato i loro contratti. Per lui invece niente, soltanto le parole
di Renzetti che non lasciavano presagire nulla a breve termine.
Era nervoso e
scuro in volto il mister e lo si vedeva chiaramente. In fondo era anche
comprensibile. Ognuno vive queste cose in maniera molto personale, caricandole
di un peso che sembra molto vicino a un’ingiustizia.
A Jacobacci oggi
è stato fatto pure l’esempio dell’HC Lugano e della situazione che sta vivendo
Serge Pelletier, minacciato dall’ombra di Mc Sorley, non proprio uno qualunque.
Anche Pelletier
la scorsa settimana si era lasciato sfuggire un giudizio molto vicino a quello espresso
dal suo omologo calcistico. Certo, il canadese l’aveva presa un po’ più alla
larga, parlando di differenti strategie societarie tra Lugano e Davos (che
aveva rinnovato il suo tecnico) ma lo avevano però capito tutti che era semplicemente un
modo per dire “perché lui sì e io no”?
Ad onor del vero
bisogna dire che la posizione del tecnico della Corner Arena è decisamente più
scomoda di quella di Jacobacci, mai minacciato da un possibile sostituto e in fondo, ancora il candidato numero uno per guidare il FC Lugano la prossima stagione.
Jacobacci ha pure aggiunto che "le società che non vogliono più lavorare in futuro con un tecnico farebbero meglio a dirlo subito. Per il bene di tutti". Discorso che ci sta, se non fosse altro che spesso i bilanci si tirano soltanto a fine stagione, momento in cui vengono decise le strategie future. Nello sport che ormai non riesce più a pianificare ma vive il momento legato ai risultati, è cosi. Fa parte del gioco.
Bel finale di conferenza stampa di Jacobacci che ha chiuso in modo sapiente, ribadendo
che l’importante è rimanere concentrati sul presente e che saranno i risultati
alla fine a condizionare l’eventuale proposta contrattuale. Non sappiamo se il
tecnico le pensa veramente queste cose ma il momento per
esprimerle è quello giusto.
Ha poi aggiunto
che se dovesse arrivargli una proposta interessante, lui la vaglierebbe. Ci
mancherebbe altro, aggiungiamo noi. Farebbe benissimo.
Jaco ha però
anche confessato, con estrema classe, che in quel caso il primo a saperlo
sarebbe il presidente Renzetti. Una dichiarazione
che il numero uno bianconero apprezzerà sicuramente.