CALCIO
Okafor un gioiello, Steffen un leader
Pier Tami parla della gran partita del 22.enne contro il Milan e del primo gol del bianconero
Pubblicato il 08.09.2022 08:19
di L.S.
Ha stupito soltanto chi non lo conosceva.
Martedì sera Noah Okafor (22 anni) contro il Milan in Champions League (partita finita 1-1) ha disputato a una partita molto positiva.
A parte il gol, con tunnel a Kalulu e poi Maignan, l’attaccante del Salisburgo (comprato dal Basilea per 11 milioni) e della nazionale svizzera, ha fatto ammattire la difesa rossonera.
Bravo tecnicamente, forte fisicamente, ha saputo mettere a disagio una retroguardia considerata tra le più forti del campionato italiano.
Pier Tami, responsabile delle squadre nazionali elvetiche, commenta così la prestazione di Okafor.
“Per me non è certo una novità. Ha fatto un gran bel gol, anche se forse il primo tunnel è stato un po’ casuale, e poi ha sempre fatto soffrire la difesa del Milan. È velocissimo e con buona tecnica, sta facendo molto bene anche quest’anno con la sua squadra”.
Sette partite e quattro gol con la maglia del Salisburgo, due reti in otto apparizioni con quella rossocrociata.
“Murat Yakin conta molto su questo ragazzo, d’altronde gli aveva affidato una maglia da titolare nella partita importantissima di Roma. Sono convinto che se starà bene potrà darci tante soddisfazioni”.
Anche a livello caratteriale Okafor è un elemento positivo.
“È veramente un bravo ragazzo. A dire la verità nella nostra squadra lo sono un po’ tutti. Lui ha dimostrato già dal primo allenamento di avere personalità: non è da tutti giocare con tanti campioni senza timori reverenziali. E questo per un attaccante è molto importante”.
Al Mondiale sarà titolare?
“Dipenderà dalla forma in cui si presenterà, ma questo discorso vale un po’ per tutti. Come detto, Yakin lo stima molto, ma quest’anno non ci sarà tempo per far crescere la squadra a livello fisico: giocherà chi starà meglio. Ci sono ancora due mesi. Vedremo…”.
A proposito di Nazionale, Tami commenta anche il debutto di Renato Steffen con la maglia del Lugano.
“Sono contento che abbia debuttato con un gol, gli farà bene per il morale. Ho già detto che il trasferimento a Lugano è una mossa giusta, cercava una squadra che gli garantisse di essere titolare e gli permettesse di giocarsi tutte le carte per il Mondiale. Lui è un trascinatore, in Svizzera era un vero peperino, a volte dal carattere un po’ litigioso: ma adesso sono passati quattro anni, in Bundesliga è cresciuto molto e sono certo che per i bianconeri potrà essere un elemento importante. Come ha detto lui, una figura trascinante”.