Cocimano
conosceva già da tempo Matteo Tosetti, il viceallenatore dei granata ne aveva
valutato appieno i suoi mezzi. C’è da dire che Nando pur stando su una panchina
di Prima Lega (Paradiso) ha sempre seguito il calcio a livelli superiori. Ora avendo
Matteo sottomano ha potuto valutarne appieno i suoi mezzi (“È abile in fase
offensiva ma anche in quella difensiva”) come pure il suo indomito spirito.
L’ex Sion (in Vallese Tramezzani lo mandava spesso in tribuna o quando gli
andava bene lo metteva in un angolo della panchina) non è di sicuro venuto a
Bellinzona a ‘giochicchiare’. Qualcuno, da qualche parte, gli aveva
pronosticato un futuro in fine di carriera. Un giudizio tagliente oltre che
avventato in quanto il locarnese, non più giovanissimo (30 anni giusti), ha ancora
tanta voglia di sfondare. Il fatto che indossi la casacca granata è il meglio
che gli potesse capitare. Un grande stimolo per lui, giocatore serio e
volitivo.
Matteo, a
Yverdon hai disputato una grande partita:
“Diciamo che
è la prima vera prestazione che ho fatto da quando sono qui. A centrocampo
avevo già giocato a Thun, delle volte anche a Sion, non è quindi qualcosa di
nuovo che riscopro. Avevo bisogno di entrare molto più in gioco, di toccare
molti più palloni: è quello che è successo nell’ ultima partita. È andata molto
bene, sono felice, adesso devo tenere questo standard”.
Ti eri
reso conto che all’inizio non funzionava tutto al 100 per cento?
“Non è che
certo scusanti, in effetti sono subentrati diversi fattori. Era la prima volta
che mi capitava di giocare così poco in una stagione (a Sion, appunto, ndr). A
una certa età si fatica di più a entrare nel ritmo. L’ho pagata cara,
soprattutto nelle prime partite dove ho giocato tantissimo dopo un periodo
effettivamente complicato, sia a livello fisico che mentale. In pratica ho
avuto bisogno di un po’ più di tempo di quanto speravo. Però va bene così, sono
ufficialmente arrivato… Vado avanti a costruire sulla bella prestazione di
Yverdon”.
Che cosa
è cambiato per te e la squadra con Cocimano?
“Abbiamo
portato avanti il buon lavoro di Sesa (pensiero gentile oltre che riconoscente,
ndr), chiaramente sono cambiati un po’ gli aspetti tattici: giocando più
offensivi, cercando di fare più pressing in partita. Per il resto si lavora
bene, come già prima d’altronde. Chiaramente Nando sta gestendo alla grande la
situazione. È un allenatore molto preparato che parla molto con i giocatori.
Questo lo si è visto, poi c’è il gruppo che fa la differenza”.
Quindi
c’è più dialogo con il mister?
“Di più
anche nel senso che ci trasmette la sua calma e il suo modo di gestire. E
questo fa bene al gruppo”.
Il
bilancio è da considerare positivo:
“Certamente,
per una neopromossa in ritardo di preparazione e di assemblamento della squadra
è stato un inizio in cui si poteva fare molto peggio avendo giocato subito con
squadre di alta classifica (Losanna, Thun). In definitiva possiamo ritenerci
molto soddisfatti, soprattutto per la progressione delle nostre prestazioni
negli ultimi impegni (coppa e campionato, tre vittorie di fila: 8 reti segnate,
2 sole subìte)”.
Sei
sicuramente soddisfatto anche tu, ti valuti al 100 per cento della forma e
della condizione?
“Sì, ma lo
ero anche prima. Naturalmente bisognava riprendere la fiducia, giocare tanti
palloni, sbloccarsi dopo il primo assist. Sono cose che magari da fuori si
pensa non possano incidere. Invece per qualcuno abituato a fare assist o gol
mancare all’appello fa male, gli fa aumentare l’incertezza. Ma sapevo che prima
o poi mi sarei sbloccato, sono contento, sto bene anche fisicamente”.
Il
difficile viene adesso?
“Non
dobbiamo abbassare la guardia, continuare come abbiamo fatto nelle ultime
settimane. È un campionato molto equilibrato, se si abbassa un po’ la
percentuale si viene subito bastonati. Dovremo sempre stare attenti e
concentrati”.
Le
pesanti sconfitte contro Stade Losanna e Aarau le possiamo considerare degli
incidenti di percorso o sono subentrati altri fattori?
“Si tratta
di due partite che abbiamo gestito male soprattutto in campo. Ci sta, sono
state lezioni che visto i risultati attuali hanno portato i loro frutti. C’è
anche da dire che avevamo una rosa molto ristretta con tanti giocatori che si
affacciavano per la prima volta a una Challenge che quest’anno è davvero
tosta. È un campionato dove tutti possono battere tutti. Per vincere devi
trovare i giusti ‘ingredienti’, come è stato il caso a Yverdon”.
Settimana
prossima c’è la partitissima con il Lucerna:
“Faremo di
tutto per dare una gioia in Coppa al nostro pubblico (sabato 17, ore 16). Sono
queste le partite in cui i tifosi si aspettano l’exploit, diciamo che siamo un
po’ in debito con loro per via di queste brutte performance. Abbiamo però
battuto il Neuchâtel Xamax dando prova di grande carattere girando la partita
molto bene”.
A Wil
sarà dura…
“Ci andiamo
per cercare la vittoria, sarà difficile come ogni partita. Non si è ancora
definita bene la classifica, davanti c’è un’ammucchiata. Vuol dire che gli
attributi ci sono. Spetta a noi fare il salto di qualità”.
Vai alla
ricerca del gol?
“Sinceramente
di gol in carriera non ne ho mai fatti tantissimi. Sono stato il classico giocatore
da ultimo passaggio, in grado di creare gioco e situazioni importanti davanti.
Chiaramente lo cercherò, spero di trovarlo il prima possibile, magari proprio a
Wil, anche per aiutare la squadra. Alla fine ciò che più conta è la vittoria,
chi fa gol è relativamente importante, può segnare anche il portiere…”.