La stagione di hockey è alle porte. Due le grandi novità, ci
saranno 14 squadre in lizza e si potranno schierare 6 stranieri.
Sulla carta la favorita numero uno resta lo Zugo. Reduce da due titoli, Kovar e soci hanno tutte le carte in regola per tentare la clamorosa tripletta. L’impianto della squadra è ormai collaudato, i giocatori conoscono e memoria il sistema di gioco di coach Tangnes e la qualità della squadra è rimasta praticamente intatta. Il mix tra ottimi stranieri, svizzeri di prim’ordine e giovani locali di belle prospettive è decisamente vincente. Last but not in porta c’è sempre il grande Genoni.
Subito dietro c’è lo ZSC, sulla carta forse l’unica squadra in grado di competere con l’EVZ. Seppur orfani di Denis Malgin, gli zurighesi nel nuovo impianto potranno accogliere in difesa Dean Kukan e nel complesso l’organico sembra ancora più forte della scorsa stagione. Ci si aspettano grandi cose in particolare dal nuovo attaccante francese Alexandre Texier. L’unico punto interrogativo è forse la relativa penuria di giocatori duri, i classici combattenti che si occupano del lavoro sporco. Qualche Baltisberger in più non guasterebbe. In questo senso la partenza di Marco Pedretti potrebbe rivelarsi problematica. Per l’allenatore svedese Grönborg, ormai al suo quarto anno in panchina, è probabilmente l’ultima occasione per finalmente riportare il titolo in riva alla Limmat.
Sulla carta la favorita numero uno resta lo Zugo. Reduce da due titoli, Kovar e soci hanno tutte le carte in regola per tentare la clamorosa tripletta. L’impianto della squadra è ormai collaudato, i giocatori conoscono e memoria il sistema di gioco di coach Tangnes e la qualità della squadra è rimasta praticamente intatta. Il mix tra ottimi stranieri, svizzeri di prim’ordine e giovani locali di belle prospettive è decisamente vincente. Last but not in porta c’è sempre il grande Genoni.
Subito dietro c’è lo ZSC, sulla carta forse l’unica squadra in grado di competere con l’EVZ. Seppur orfani di Denis Malgin, gli zurighesi nel nuovo impianto potranno accogliere in difesa Dean Kukan e nel complesso l’organico sembra ancora più forte della scorsa stagione. Ci si aspettano grandi cose in particolare dal nuovo attaccante francese Alexandre Texier. L’unico punto interrogativo è forse la relativa penuria di giocatori duri, i classici combattenti che si occupano del lavoro sporco. Qualche Baltisberger in più non guasterebbe. In questo senso la partenza di Marco Pedretti potrebbe rivelarsi problematica. Per l’allenatore svedese Grönborg, ormai al suo quarto anno in panchina, è probabilmente l’ultima occasione per finalmente riportare il titolo in riva alla Limmat.
A concludere il nostro
podio virtuale il Ginevra. Dotati di stranieri d’immensa qualità (Tömmernes e
Filppula per fare solo 2 nomi) e forti del ritorno dello straripante svedese
Linus Omark, le Aquile hanno una rosa validissima. Diversi anche i giocatori elvetici di prima fascia (Rod e Richard
su tutti). Le partenze d Vermin e Moy dovrebbero essere compensate dagli arrivi
di Bertaggia e Praplan. Il punto debole dei ginevrini è forse in porta. Descloux è bravo, ma
troppo spesso infortunato mentre Mayer, tornato all’ovile, è assai incostante.
Al quarto posto ecco
il Friborgo, forte dell’ingaggio di Christoph Bertschy. Specialmente in fase offensiva il Gottéron promette spettacolo. Da
tenere d’occhio il nuovo finlandese Janne Kuokkanen, davvero promettente. La
squadra è molto esperta. I dubbi? Da vedere alla lunga la tenuta fisica dei
vari Sprunger, Bykov e Diaz e come verrà metabolizzata la partenza del leader
carismatico Chris DiDomenico. Tra i pali Berra resta un valore sicuro.
In quinta piazza il Lugano, dei bianconeri parleremo separatamente
più dettagliatamente.
Sesto il Davos. La difesa, già forte della presenza di gente come
Egli o Nygren è stata ulteriormente impreziosita dall’arrivo di Fora e dello
svedese Klas Dahlbeck. In attacco a livello svizzero non ci sono stati
cambiamenti. I nuovi acquisti svedesi Bristedt e Nordström dovrebbero garantire
parecchi punti. Da verificare se il portiere
Aeschlimann saprà confermare l’eccezionale apporto fornito nel passato
campionato.
Il Rapperswil, la sorpresa dello scorso campionato, segue al
settimo posto. Il
roster elvetico è cambiato di poco. Stuzzicante l’innesto di Tyler Moy. I due
nuovi stranieri d’attacco, Jordan Schroeder e Nicklas Jensen si conoscono
a memoria e sono giocatori di assoluto valore. Il danese in powerplay può
essere letale. In difesa è arrivato Noreau,
gli anni passano, ma il canadese rimane una garanzia, lo stesso vale per
Cervenka, autentico fuoriclasse. I sangallesi non verranno più sottovalutati e
questo potrebbe complicare il loro cammino, le aspettative si sono alzate e non
sempre ciò aiuta.
All’ottavo posto il Berna. Dopo le recenti delusioni Raffainer e
soci hanno fatto piazza pulita e rivoluzionato il roster. Vermin, Zgraggen,
Lehmann, Bärtschi e Loeffel sono signori acquisti. In prospettiva pure i
giovani Ritzmann e Baumgartner potrebbero riverlarsi grandi colpi. L’arrivo di DiDomenico
dà personalità e leadership. Il
tedesco Kahun dovrebbe essere uno dei giocatori più dominanti dell’intera lega.
Parecchio dipenderà dall’evoluzione del portiere Wüthrich.
Nono il Bienne. Il nuovo portiere finlandese Harri Säteri dovrebbe
rivelarsi un muro e di base il gruppo è molto valido, ma la profondità appare
limitata e sono i diversi i giocatori inclini a infortuni, basta pensare a
Brunner e Cunti. Questo potrebbe diventare un problema. Ci si attende inoltre
uno step in avanti da Gaetan Haas, abbastanza deludente la scorsa annata.
Difficile infine che Jesper Olofsson possa ripetere il bottino di reti raccolto
a Langnau.
L’Ambrì? Decima posizione, anche qui approfondiremo separatamente.
Subito sotto il Losanna. Autentico porto di mare, a Malley non ci
si annoia mai e regna sempre confusione. I vodesi, lunatici, nei giorni di
grazia potrebbero sconfiggere Tampa mentre nei giorni no perderebbero dal
Wetzikon. Duro da digerire l’addio di Bertschy, rimpiazzato comunque con Hügli.
Parecchi i dubbi legati agli estremi difensori, il 38enne Stephan per la prima
volta la scorsa stagione ha mostrato segni di cedimento, Punnenovs è spesso
soggetto a infortuni.
Senza possibilià di arrivare ai preplayoff invece Kloten, Langnau
e Ajoie. La neopromossa, forte dell’innesto dello spettacolare portiere
finlandese Juha Metsola e del suo connazionale, l’attaccante Arttu
Ruotsalainen, dovrebbe contendere la dodicesima piazza al Langnau. I Tigrotti, dotati di
un ottimo pacchetto di stranieri, a livello elvetico appaiono in difficoltà.
Chiude il nostro pronostico l’Ajoie, sulla carta nettamente la squadra meno
attrezzata e che rischia di pagar dazio in ogni settore.