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Febbre Ambrì, enigma Lugano e auguri all'aeroplanino
Vincono le ticinesi dell'hockey e oggi Raineri debutta sulla panchina granata
Pubblicato il 17.09.2022 08:12
di L.S.
È ripartito l’hockey, con due vittorie ticinesi. Definirle belle è forse esagerato.
Il Lugano ha battuto, e ci mancherebbe altro, un Ajoie che ha dimostrato di avere comunque delle idee di gioco interessanti. Certo, poche le proposte offensive dei giurassiani, ma la linearità della loro manovra (Zanatta e Nummelin in panchina dovranno pur servire a qualcosa) ha saputo mettere in difficoltà il Lugano.
La faccia di McSorley a fine partita diceva tutto: abbiamo vinto, ma che sofferenza!
Come dargli torto. Il coach ha capito, semmai avesse avuto dei dubbi, che il lavoro non gli manca. 
Domenichelli la sera prima a Fuorigioco aveva parlato del debutto come di un “esame a cui si rischia di arrivare un po' nervosi”.
Ecco, diciamo che il Lugano ieri sera è apparso un po' impacciato. Ecco perché, se non proprio bocciato, è almeno rimandato.
Peccato non poterlo vedere in pista questa sera a 24 ore di distanza: sarebbe stato una buona occasione per capire qualcosa di più sul suostato di forma.
Difficile contro l’Ajoie trovare dei riferimenti affidabili, sia difensivamente, dove il portiere Koskinen è sembrato già pronto, che offensivamente, dove la squadra è sembrata piuttosto elementare nelle sue intenzioni. Bisognerà avere ancora pazienza.
L’Ambrì ha vinto, soffrendo com’era prevedibile. O forse un po’ troppo, considerato il dominio friborghese nel secondo e terzo tempo.
Bravo Cereda a tirar fuori dal cilindro Conz e dargli fiducia in questa prima partita: è stato lui, a dispetto dei tanti portieri stranieri di cui si è parlato in questo precampionato, il vero eroe della partita.
Hanno deciso gli svizzeri, come ricordava giustamente questa mattina il collega Lavezzo sul Cdt: Heim e Bürgler.
Sui “nostri”, l’Ambrì non ha mai avuto dubbi: anche la scorsa stagione furono loro a trascinare la squadra. La vera sfida di quest’anno è legata agli stranieri: Paolo Duca li avrà azzeccati?
Se la risposta è sì, allora in Valle ci sarà da divertirsi.
Stasera alla Gottardo Arena, contro il Berna, si vivrà un ambiente da derby.
Record di abbonati, una febbre per l’Ambrì che sta travolgendo un po’ tutti.
Dovrà essere bravo Cereda a cavalcare questo entusiasmo, per partire forte e trascinare così la sua gente in un campionato che gli esperti pronosticano finalmente ricco di soddisfazioni.
Oggi però è anche il giorno di Baldo Raineri, che a Bellinzona fa il suo debutto a distanza di vent’anni dall’ultima panchina granata.
Al Comunale arriva il Lucerna e l’aeroplanino è in rampa di lancio.
Si è preparato minuziosamente in questi giorni, arrivando sempre al campo alle 6 del mattino.
Un “pazzo” o un “maniaco” del lavoro, esattamente come lo voleva Bentancur. 
Tra pochi giorni Baldo compirà 60 anni. Dopo una vita fatta di saliscendi, da decolli troppo presto abortiti e da rilanci che lasciavano ben sperare, Baldo riparte da casa sua.
Nel calcio come nella vita non è mai troppo tardi e allora non ci resta che fare gli auguri al buon Baldo, che nella sua Bellinzona si gioca una carta importante, forse decisiva della sua carriera.
Ecco perché oggi siamo un po’ tutti suoi tifosi.