CALCIO
Anche Gnonto... "like" l'esonero di Foda
L'allenatore dello Zurigo Foda, licenziato ieri, non aveva mai legato con lo spogliatoio
Pubblicato il 22.09.2022 07:55
di Giorgio Keller
“Endlich”, era ora. Questo il semplice commento di Wolfgang Ruiner - caporedattore sport del quotidiano Österreich.at e una specie di leggenda del giornalismo sportivo tedesco per aver accompagnato per un ventennio la Mannschaft quale reporter del quotidiano-revolver Bild – quando gli annunciamo l’esonero di Franco Foda da allenatore dello Zurigo. In precedenza, il tedesco aveva allenato la nazionale austriaca (quattro anni) e lo Sturm Graz (undici).
Zero vittorie in otto partite di campionato (due pareggi) e un’esclusione dalla Coppa Svizzera da parte del Losanna di Challenge League sono un bilancio troppo esiguo per Foda, secondo il presidente dello Zurigo Ancillo Canepa, che comunque nelle – classiche - parole di commiato ha sottolineato il suo merito per aver diretto la squadra nelle qualificazioni per i gruppi di Conference League e che in definitiva, aggiungiamo noi, gli garantiscono un bel gruzzolo di soldi.
Forse un po’ come quello di Ciriaco Sforza col Basilea poche stagioni fa, il matrimonio Zurigo-Foda non è riuscito, soprattutto considerando che lo Zurigo viene via da un titolo nazionale, conquistato però con un allenatore, André Breitenreiter, caratterialmente l’opposto di Foda. Qui Breitenreiter, gioioso, comunicativo, lì Foda, introverso, di poche parole sostanziali soprattutto con la stampa, che anche in Austria non legò mai col tecnico di Magonza (due selezioni in Nazionale).
Ai critici sulla piazza di Zurigo – e sono molti – non è per nulla piaciuto che Foda iniziasse dal primo giorno a modificare una struttura vincente, cambiando moduli di gioco e giocatori suoi loro ruoli, affermando che era meglio continuare sulla linea Breitenreiter, un po’ quanto fece l’allenatore della Nazionale Yakin che prosegui il lavoro di Petkovic per poi applicare i propri cambiamenti in un secondo tempo. Soprattutto, Foda, trovandosi nel giro di pochi giorni a iniziare il campionato e, con le qualifiche internazionali, a dover giocare due volte a settimana.
Il fatto di non essere riusciti a vincere neanche contro il Winterthur – ancor prima dell’eliminazione dalla Coppa – ha fatto venire più del solo mal di pancia ai tifosi della curva: la partenza del bomber Ceesay (Lecce) e del centrocampista Doumbia (Lugano) non gli sono bastate come scusanti. Non hanno digerito neanche vedere Marchesano e ancor meno Gnonto in panchina, due degli artefici del titolo. A proposito del neo giocatore del Leeds, non appena saputo dell’allontanamento del suo ex allenatore non ha tardato a piazzare sul suo social media un “like”…
Quando una squadra non gira, solitamente l’allenatore è il primo a pagare. Molte critiche però sono state indirizzate anche al presidente e proprietario dell’FCZ, Canepa medesimo, reo – in primis – di aver sbagliato scelta di allenatore e dopo di aver atteso troppo per l’esonero: certo, col senno di poi nel calcio un giorno hanno ragione tutti. Bisogna anche dire che Canepa molto spesso nelle sue scelte si fa abbagliare dai nomi, primo tra tutti alcune stagioni fa quelle del finlandese Sami Hyppiä, giocatore di nome ma allenatore con cui lo Zurigo andò a finire in Challenge League.
Dal punto di vista tattico – opinione personale avendo visto giocare lo Zurigo in diverse occasioni – effettivamente la squadra faceva una fatica enorme a crearsi occasioni da gol. Sei reti in 8 partite di campionato sono poche, solo il fanalino di coda Winterthur ha segnato di meno (4). Ironia della sorte, la qualificazione ai gruppi di Conference League invece giunse a suon di gol.
A difesa del mister va aggiunto, però, che pur sempre non è colpa sua se Gnonto non ha colpito una palla giusta dopo le brillanti esibizioni nella nazionale italiana poche settimane prima, e neanche per gli svarioni difensivi di Omeragic; anche questi sono stati degli argomenti di Canepa, un po’ come quello – abbastanza ripetitivo – che nella partita odierna il dio del calcio (“Fussballgott”) non è stato dalla nostra…
Ora per Canepa – di lontane origini ticinesi (Mezzovico) – si tratta di riportare in porto la barca. La bancarella del “totomercato” è già piena di nomi. Sono gettonati una decina di… tedeschi, tra cui anche il difficile René Weiler e una soluzione interna dettata dal trio Umberto Romano/Genesio Colatrella/Alan Nef. Ai critici l’ultima parola: con l’estensione da dieci a 12 squadre, questa stagione è impossibile retrocedere.