CALCIO
Baldo ha già cambiato il Bellinzona
Il tecnico, che oggi festeggia 60 anni, ha conquistato tifosi e giocatori
Pubblicato il 24.09.2022 09:36
di Enrico Lafranchi
Per i tifosi granata Raineri è la più bella scoperta di Pablo Bentancur. Giovedì al Triangolare di Giubiasco i tifosi di fede granata hanno tributato al mister calorosi applausi non tanto per la vittoria dei ragazzi contro il Lugano (ogni valutazione critica sfugge perché il Crus ha allineato una squadra drasticamente ridotta negli effettivi) quanto per la disponibilità di Baldo nello stare a stretto contatto (con tanto di pacche sulle spalle) con la gente. A Bellinzona il suo modo di proporsi per risultare credibile e gradevole è ben visto. Qualche collega oltre ad apprezzarlo in veste di allenatore, scherzando gli ha lanciato un plauso per la sua incisiva abilità dialettica…
Vietato però anche a lui, che oggi festeggia il suo 60. compleanno (auguri!) rompere il silenzio che vige in casa ACB. Di fatto ogni giro di parola lascia il tempo che trova, anche il calcio ha le sue regole. Direttive che magari fanno storcere ai più il naso ma che bisogna rispettare. È normale che i giornalisti alla fine di una partita chiedano a dirigenti, staff e giocatori un commento a caldo. È il loro mestiere! In mancanza di dichiarazioni ufficiali c’è in effetti il rischio di “fantasticare” su questo e quello, su un episodio e l’altro. Un po’ come è successo nella partita con il Lucerna in occasione dell’episodio decisivo (gol partita) con i padroni di casa in campo in dieci. C’è poi da considerare anche un altro fattore cui è difficile rinunciare: la curiosità, innata un po’ in tutti noi, apparentemente genuina e stuzzicante, sicuramente legittima quando non è indiscreta. Giustificato, ad esempio, il desiderio di conoscere da vicino il realizzatore del gol partita contro il Giubiasco Antonio Totti, ventenne il cui nome è sulla bocca di tutti in quanto annunciato dallo speaker del comunale di Giubiasco (complimenti e auguri per l’ottantesimo compleanno di un sodalizio che ha vissuto, ci fa piacere ricordarlo, il suo momento di gloria in DNB con il presidentissimo Pepp Albertoni e un certo Louis Maurer!). Dire se lo spagnolo abbia superato il ‘provino’ è naturalmente prematuro, venerdì era comunque ad allenarsi con la squadra.
È però importante secondo noi riprendere il discorso su Baldo chiamando in causa alcuni tifosissimi: “Che lui abbia la stoffa – dice uno dei presenti – l’abbiamo sempre saputo”. Si torna a parlare anche del rigore grande come una montagna che il bernese Horisberger, dalle movenze di un elefante, non ha concesso ai granata: “Risultato falsato, partita rovinata da un arbitraggio (c’entra anche uno degli assistenti, ndr) che denota la pochezza della classe arbitrale svizzera”. Un altro tifoso: “Horisberger aveva le fette di salame sugli occhi, di rigori ce n’erano due”. Da un episodio all’altro, la caduta di Raineri non è passata inosservata, soprattutto nella diretta televisiva: “Baldo deve stare attento. Il quarto uomo lo ha invitato più di una volta a non stare a bordo campo”. Un’altra voce che giudichiamo pertinente: “La demarcazione del terreno da gioco lascia parecchio a desiderare. La linea di metà campo è praticamente invisibile dalla tribuna…”. Su questo “dettaglio” a dire il vero sono in diversi a pensarla così. Si riprende con il tecnico che si merita le luci della ribalta: “Baldo è un grande, conosce il calcio ticinese meglio di tutti. Dopo essere stato esonerato dal Chiasso (il suo posto era stato preso dal vice Andrea Vitali, ndr) si è lasciato un po’ andare ma qui da voi è tornato in orbita”. È il tifoso della città di confine, diventato ormai un habitué del Comunale, ad esprimere questo affettuoso pensiero”.  Insiste nel dire che in questo Bellinzona la mano del tecnico si vede: “Ha dato solidità alla squadra”. Ne approfittiamo per chiedergli se è vero che Raineri anche a Chiasso andava allo stadio alle 6 del mattino: “Alle 6 no, diciamo un’ora dopo, più o meno come a Bellinzona… (Baldo è nelle vicinanze, ed annuisce, ndr). Un’ora prima o una e mezza dopo è relativo, il “siciliano” è un affamato di calcio per sua stessa ammissione: qualcuno promette che si darà la briga di verificare da vicino l’ora esatta… Vabbè, nulla di grave si tratterebbe comunque soltanto di una bugia professionale, non quella pietosa del bel film di Benigni “La vita è bella” che nega la verità. E nemmeno quella di tanti personaggi che appaiono sul grande schermo (il cinema ne è pieno, a cominciare dal Christian De Sica dei ‘cinepanettoni’  che mentiva a tutti per arrivare all’eroe dei cartoni di Walt Disney, Paperino) o, per restare in ambito sportivo, o le menzogne di Lance Armstrong…
Niente, Pablo Bentancur ha ritenuto giusto affidarsi alla bravura di Baldo e a isolare per alcuni giorni (vedi mini-ritiro a Novarello da dove i giocatori sono rientrati ringalluzziti) squadra e staff in vista della prossima gara di campionato contro lo Sciaffusa di Hakan Yakin, già granata una decina di anni fa. La Coppa è sempre la Coppa, il fascino emanato dall'ex Trofeo Sandoz rimane immutato ma ora bisogna pensare al campionato il cui calendario di ottobre è tutto meno che in discesa. Dopo i gialloneri renani bisognerà vedersela con lo Xamax (a Neuchâtel) e il Wil, a seguire due partite nel giro di tre giorni: mercoledì 19 al Brügglifeld ospiti dell’Aarau (con l’obiettivo di cancellare lo smacco casalingo) e sabato 22 al Comunale con l’Yverdon (alla ricerca dell’en plein). I ‘numeri’ sono eloquenti: delle cinque squadre di alta classifica il Bellinzona è quella messa meno bene in fatto di reti segnate e subìte. Inoltre la difesa non è peggiore (per una rete) solo a quella del Vaduz. I dati forniti da “Alé Granata” sono ancora più preoccupanti con la media di 1 rete segnata ogni 65 minuti (65’.45’’ per l’esattezza) e un gol subìto ogni 42’.35’’. Ha ragione Baldo nel fare notare che c’è ancora tanto da lavorare e da migliorare. In generale, come più volte sottolineato, i risultati finora ottenuti sono apprezzabili e niente fa pensare che non lo possano essere anche in futuro. Ma senza che nessuno si monti la testa. Ha ragione Pablo: la squadra deve restare serena e tranquilla, le parole sono solo parole, parole, parole. Zitti e mosca!