OFFSIDE
Interviste che dicono tutto
Le parole di Pestoni e Fazzini fanno capire il momento delle due squadre
Pubblicato il 24.09.2022 09:24
di L.S.
A volte è sufficiente ascoltare delle interviste per capire il momento delle squadre.
Ieri sera nei dopopartita la RSI ha intervistato Luca Fazzini e Inti Pestoni. Due ragazzi ticinesi, emblemi delle nostre due squadre di hockey. Il Fazz ieri sera ha "festeggiato" le 500 presenze in bianconero, Inti è reduce da una stagione brillante ed è ormai una pedina fondamentale nello scacchiere biancoblù.
Momenti diversi, risultati opposti. L’Ambrì che vince, il Lugano che perde. Non era proprio l’inizio di campionato che ci si attendeva.
Normale che Pestoni sia carico come una molla e che nello sguardo di Fazzini ci sia delusione frammista a tristezza.
Inti però va oltre e nelle sue parole c’è l’Ambrì di questo inizio di stagione: “Adesso sappiamo che non è soltanto una linea che può farci vincere le partite, ma tutti possono essere decisivi”.
Basterebbe dare uno sguardo al roster per annuire alle parole di Pestoni. Squadra più equilibrata, anche un po’ spavalda, com’è giusto che sia. Con l’innesto di due stranieri in difesa, solitamente tallone d’achille dei leventinesi e con giovani che in attacco possono crescere. Oltretutto due amici come Chlapik e Spacek, come sottolinea Inti, che di stranieri ne ha visti passare sotto gli occhi.
Fazzini ringrazia per i complimenti ricevuti per le sue 500 partite ma l’analisi è complicata, difficile capire perché questa squadra non gira. Ammette sportivamente che il Ginevra ha dominato, è letteralmente passato sopra al Lugano. Non manca soltanto il powerplay, no, qui manca quella determinazione che ti fa arrivare prima sul disco.
Siamo soltanto all’inizio, è vero, ma un campanello d’allarme è già suonato. Dopo due mesi dall’inizio della preparazione il Lugano è insufficiente e le idee di McSorley non si vedono.
Prima o poi bisognerà invertire la tendenza.