CALCIO
"Non può giocare con noi, forse si allenerà..."
Carlos Da Silva, direttore sportivo del FC Lugano, chiarisce l'"enigma" Shaqiri
Pubblicato il 25.09.2022 16:29
di L.S.
Ne sono state dette tante in questi giorni su Xherdan Shaqiri e il suo possibile approdo a Lugano.
Il giocatore dei Chicago Fire, squadra di proprietà di Joe Mansueto, che possiede anche il club bianconero, sta cercando una soluzione per arrivare pronto al Mondiale.
Tra dieci giorni il suo impegno con la squadra americana si concluderà in quanto Chicago ha fallito ancora la qualificazione ai playoff.
Un mese di vuoto che dovrà essere utilizzato per arrivare al top all’appuntamento in Qatar. Lo sa il giocatore e lo sa la nazionale elvetica.
A questo punto è normale che si sia pensato alla soluzione Lugano.
Carlos Da Silva, direttore sportivo dei bianconeri, ci aiuta una volta per tutte a chiarire il “mistero” Shaqiri.
“Meglio evitare subito equivoci e spiegare perché Shaqiri non potrà vestire la maglia del Lugano. In questo momento non c’è nessuna finestra di mercato aperta e perciò è impossibile qualsiasi trasferimento. Sarebbe teoricamente possibile, in prestito, da gennaio a marzo, quando il mercato è aperto nella Major Soccer League (MLS). Ma non certo adesso”.
Arriverà ad allenarsi?
“Stiamo valutando questa situazione. L’intenzione del Lugano è di venire incontro al giocatore e di dargli una mano. Stiamo discutendo con la MLS che deve dare il benestare, visto che il contratto del giocatore è di appartenenza della Lega. Ci sono, com’è già stato detto, aspetti legati alle assicurazioni che andranno risolti”.
Sareste felici di averlo con voi per un mese?
“Assolutamente sì. Un ragazzo come lui porterebbe tanto entusiasmo e professionalità. Sono certo che verrebbe accolto molto bene dallo spogliatoio. È un po’ quello che è successo con l’ingaggio di Steffen, il cui arrivo ha fatto bene a tutto il gruppo”.
Chiudiamo con Bislimi, che negli scorsi giorni ha rifiutato la convocazione con la nazionale kosovara:
“Ne eravamo al corrente, sapevamo della convocazione e della sua intenzione di rifiutarla. In questo momento il giocatore è molto concentrato sul Lugano e vuole cercare di dare il massimo con la nostra maglia”.
Aggiungiamo noi che Murat Yakin è un suo grande estimatore e che lo ha prima portato allo Sciaffusa e poi gli ha consegnato la fascia di capitano. Ecco perché il Kosovo può aspettare..