Non giriamoci troppo attorno: sono deluso. Come non esserlo?
L’Ambrì-Piotta sceso sul ghiaccio ieri sera ha offerto uno spettacolo scialbo, come non mi sarei mai aspettato.
C’era tanta carica nell’aria, tanta voglia di far bene. E diciamola tutta, tanta voglia di affossare il Lugano.
L’Ambrì-Piotta sceso sul ghiaccio ieri sera ha offerto uno spettacolo scialbo, come non mi sarei mai aspettato.
C’era tanta carica nell’aria, tanta voglia di far bene. E diciamola tutta, tanta voglia di affossare il Lugano.
Cosa può essere successo? Merito dell’avversario? Può darsi.
Ma non solo.
Sono convinto che la disfatta di ieri ce la siamo costruita noi:
molli nell’aggredire l’avversario, imprecisi nei controlli, stucchevoli nel
cercare giocate troppo complicate in una serata dove tutto girava storto. Ed
ecco servito l’ennesimo “patatrack”, la solita indigesta sconfitta nel derby.
Difficile da capire, da accettare. Ed è qualcosa che inizia a scocciare. E non
poco.
Finita la partita, sento un tifoso che cammina al mio
fianco, che dice: “Ci rifaremo sabato!”
Per carità, sabato voglio vincere, ma la partita da vincere
con tutte le forze era quella di ieri. E che diamine! Invece l’abbiamo giocata
come peggio non potevamo.
Cara squadra del cuore, benché ieri salendo in Leventina
avevo il dubbio che questo derby lo potessimo perdere, da te questo proprio non
me lo aspettavo. Perlomeno non ieri sera.
Scusa lo sfogo.
Scusa lo sfogo.
(Guerra e Grassi, nella foto Putzu)
(Ecodellosport.ch)