Nessuna notizia inventata e nessuno scoop fasullo, come aveva
invece pensato qualcuno. Mattia Bottani aveva ricevuto veramente l’offerta dei
Chicago Fire e dopo averla in un primo momento accettata, l’ha rifiutata.
Oggi al Corriere del Ticino spiega quella
decisione, sicuramente non facile, anche sofferta. Perché a volte sono quei
treni che passano una volta nella vita e decidere di rimanere a terra non è
facile.
Il Botta conferma che “Chicago è stato un tema, è vero”, ma alla
fine a prevalere è stato l’aspetto famigliare. “Essendo separato, partire per
Chicago avrebbe comportato una lontananza prolungata dai miei tre figli di 8, 3
e 2 anni. Il tempo perso con le persone a me più care, quello, non lo avrei
però riavuto indietro. In un primo momento, non lo nego, la proposta mi ha
stregato».
Si era anche parlato di un interessamento del Sion, che Bottani
racconta così: “La trattativa è naufragata abbastanza velocemente. Oltretutto
il club vallesano aveva Mario Balotelli come primo obiettivo”.
Bottani ha parlato anche di Nazionale e del sogno del Mondiale. Al
quale si aggrappa ancora con una piccola speranza. E finché c’è vita…
“Un barlume di speranza rimane e appena sarò al top intendo fare grandi cose. In fondo, pure in giugno non credevo di avere la minima chance di convocazione in Nations League, eppure è successo. L’importante è provarci”.
“Un barlume di speranza rimane e appena sarò al top intendo fare grandi cose. In fondo, pure in giugno non credevo di avere la minima chance di convocazione in Nations League, eppure è successo. L’importante è provarci”.
Il suo infortunio, che lo lascerà fuori domenica contro il
Servette, e il discusso arrivo di Shaqiri a Lugano per allenarsi. Conclude così:
“Il problema alla coscia non è ancora risolto: dovrei tornare a disposizione la prossima settimana. Shaqiri a Cornaredo, anche solo per allenarsi, sarebbe magnifico. Lo conosco dall’Under 18 e per i giovani sarebbe di grande stimolo”.
“Il problema alla coscia non è ancora risolto: dovrei tornare a disposizione la prossima settimana. Shaqiri a Cornaredo, anche solo per allenarsi, sarebbe magnifico. Lo conosco dall’Under 18 e per i giovani sarebbe di grande stimolo”.
Stimoli che al Botta non sembrano mancare per questo campionato e
per il suo futuro. L’intenzione è quella di prolungare il contratto (“Non ho
fatto pressione alla società però è chiaro che dopo la buona scorsa stagione e
la convocazione in Nazionale, ho pensato di cavalcare il momento”) e di giocare
ancora qualche anno, almeno “fino all’arrivo del nuovo stadio…”.