CALCIO
"Ci alleniamo in una... caffetteria"
Dragan Mihajlovic, capitano del Bellinzona, parla anche dei problemi logistici al Comunale
Pubblicato il 30.09.2022 09:20
di L.S.
Un mini-ritiro a Novarello, centro di allenamento del Novara, il triangolare vinto con Giubiasco e Lugano e tante ore trascorse in campo ad assimilare i concetti del nuovo allenatore Baldo Raineri.
Per il Bellinzona la pausa della Nazionale sembra essere caduta a pennello: quindici giorni intensi che hanno permesso a tutti di arrivare pronti per la sfida di domenica al Comunale contro lo Sciaffusa.
La conferma diretta arriva dal capitano Dragan Mihajlovic:
“Sono stati giorni importanti, in cui abbiamo potuto capire esattamente cosa vuole il nuovo mister e per recuperare quei giocatori che erano acciaccati”.
È cambiato tanto il vostro modo di giocare?
“Direi di sì. Baldo ha idee abbastanza diverse rispetto ai suoi predecessori, vuole giocare un calcio uomo contro uomo. Credo che con le nostre caratteristiche possa essere un modo interessante di affrontare le partite. Naturalmente bisogna essere svegli e molto organizzati e noi ci stiamo lavorando”.
Avete battuto anche il Lugano, seppur in una partita di 45 minuti:
“È stata una bella soddisfazione soprattutto per i giovani, ma la partita in sé lascia il tempo che trova. Noi arrivavamo da pesanti carichi di lavoro e loro avevano moltissime assenze. Certo, vincere con una squadra di Super League, ancorché incompleta, è sempre bello, ma è meglio che ci concentriamo sulla partita di domenica contro lo Sciaffusa”.
Vi attendete finalmente una buona cornice di pubblico?
“Noi siamo contenti del nostro pubblico, anche se è chiaro che anni fa, sia in Super League che in Challenge League, c’era più gente allo stadio. Tocca a noi riconquistarli, fargli venire la voglia di tornare al Comunale”.
La squadra sta andando bene e l’obiettivo resta quello della promozione, vero?
“Ormai l’abbiamo detto pubblicamente: vogliamo provare a salire in Super League, inutile nasconderci. Lo ha sempre detto anche Bentancur. Dipende tutto da noi, dobbiamo cercare di restare tra le prime in classifica, poi forse il mercato di gennaio ci darà un’ulteriore mano”.
Una mano ve l’aspettate anche dal Comune di Bellinzona, vero?
“Diciamo che stiamo notando dei problemi a livello di infrastruttura. Lo stadio è bello e trasuda storia, lo sappiamo, ma non è più moderno e se è vero che è stato rinnovato per l’atletica, credo che per il calcio si possa fare qualcosa di più”.
Di cosa avete bisogno?
“Principalmente di una palestra, di uno spazio dove inserire gli attrezzi che servono a una squadra di calcio. Io ho girato un po’ l’Europa e in altre realtà, anche meno ricche della nostra, le infrastrutture erano sempre all’altezza della situazione. Credo sia un peccato doversi allenare in una caffetteria, in dieci metri quadrati. A volte andiamo in una palestra a Castione, ma non è ideale se poi abbiamo allenamento allo stadio. Credo che questa società stia facendo sforzi importanti e chi fa il professionista merita di poter lavorare in un ambiente adeguato”.
Messaggio diretto e legittimo quello del capitano granata. Un passaggio che verrà raccolto dal comune di Bellinzona?