Lo sconforto è tale, così rasente alla noia e parente pure
della delusione, che Canepa si affloscia nel sedile anatomico della panchina.
Canepa fa Ancillo di nome ed è il presidente dello Zurigo, che ieri sera aveva proprio
bisogno della grinta del capo per tornare alla vittoria. Infatti ha pareggiato
nel derby col GC e resta al penultimo posto in classifica con il titolo di
campione svizzero tatuato sulle palle che continuano a girare.
Non è nuovo, Canepa, ad apparizioni nei pressi della
panchina, ogni tanto si manifesta come la Madonna per trasmettere le sue
capacità taumaturgiche, si pensa. Del resto, in un club mica si ha bisogno
della separazione dei poteri come in una mediocre democrazia. No, il padrone
sono io e somiglio a dio, i denari sono miei e comando sugli dèi, ecco. Anche
perché, dopo aver silurato il precedente allenatore, si sentiva di curare il
nuovo Colatrella, sprovvisto di patentino e imberbe.
Come dicevasi, la cosa ha funzionato così cosà e alla fine
la voglia di pennichella con la faccia offesa ha preso il sopravvento e i
miracoli sono rimasti nel mondo dei sogni. Se domani il Winterthur vince a Sion
(altro posto dove appaiono figure a ridosso della panchina), lo Zurigo è ultimo
e sono già segnalate processioni a Lourdes di Canepa e il suo cane, un posto
miracoloso dove lavora la principale e lì tocca stare tranquilli sui banconi e
non sull’altare. Ma con una piccola offerta, tipo una pipa della sua
collezione, una messa val bene una vittorietta, forse.