Anche se è già stato detto, va specificato: la vittoria del Lugano, ieri è
stata meritata. Certo, il Servette ha dimostrato di essere una squadra forte e
quadrata, con delle belle individualità. Tuttavia, ancora una volta, si è visto
qualche problema in fase realizzativa (solo 11 le reti messe a segno sinora dai
ginevrini). Va però aggiunto che, ieri, la squadra bianconera, dietro, non ha
sbagliato praticamente niente. E quando qualcuno ha perso palla in zone
pericolose, c’era sempre qualche compagno a tamponare: esemplare in tal senso
Daprelà, autore di un salvataggio di testa, nella ripresa, che vale un gol.
L’unico appunto è, magari, non averla chiusa quando i granata, soprattutto
nel secondo tempo, hanno avanzato il baricentro alla ricerca del pareggio: il
Crus ha centrato in pieno le sostituzioni, con giocatori veloci capaci di
cercare la profondità, e creare situazioni interessanti, come in effetti
accaduto. Peccato per gli errori di mira, che avrebbero consentito un fine
partita più tranquillo. Tuttavia, la squadra bianconera ha portato in porto la
prima vittoria casalinga in stagione, e tanto basta. Si era detto alla vigilia
che serviva vincere, a questo giro: in conferenza stampa Mattia Croci-Torti ha
sottolineato che si stava creando una situazione psicologica fastidiosa. Si
veniva da una sconfitta secca, a Berna, sul piano del punteggio e del gioco, e
un altro risultato negativo sarebbe stato pesante per l’umore del gruppo e,
soprattutto, dell’ambiente. Ben venga, quindi, una vittoria con un avversario
prestigioso (il Servette si è presentato a Cornaredo in testa alla classifica).
Una vittoria ottenuta, tra l’altro, attraverso un gesto tecnico di base,
anche se non facile da eseguire: la conclusione dalla distanza. Contro una
compagine ben organizzata dietro, che al fischio d’inizio registrava solo 7
reti al passivo, serviva qualcosa del genere. A volte i bianconeri sembrano un
po’ timidi a utilizzare questa soluzione, che invece può essere efficace contro
squadre che fanno densità nei propri sedici metri. Sono in diversi che hanno
nelle corde questo fondamentale, e forse bisognerebbe provarci, a volte, con
più convinzione, senza scoraggiarsi per qualche errore di mira.
In ogni caso, la prestazione è stata di buon livello, contro un Servette in
salute ed estremamente carico mentalmente: tutte cose che, ascoltando il Crus a
fine partita, serviranno sicuramente a far fare a tutto il gruppo un passo in
avanti. Lo abbiamo scritto più volte: questa è una stagione di rifondazione. La
vittoria dello scorso anno in Coppa non ha aperto un ciclo, ma lo ha chiuso. E
serve che i giovani trovino una dimensione, fermo restando che questa squadra,
votata a un gioco d’attacco, che verticalizza palla a terra, è decisamente
piacevole da vedere. Domenica a Cornaredo ci sarà il Basilea, avversario ostico
e in salute, che vorrà vendicare la sconfitta casalinga di qualche settimana
fa: un’ottima occasione per ribadire le cose belle viste ieri pomeriggio.
Altra cosa positiva sono i margini di miglioramento: si ha infatti la
sensazione che ci siano delle buone possibilità in tal senso, sia a livello
individuale che di squadra. Bene ha fatto il Crus, ieri, a dire che mai
quest’anno ha parlato di salvezza, fermo restando che l’ultimo anno con il
torneo a 10 squadre rende l’eventualità di una retrocessione davvero remota.
Certo, la concorrenza davanti è forte, e i bianconeri hanno lasciato qualche
punto per strada. Tuttavia, l’unicità di questa stagione, con la sosta
autunnale per i mondiali, potrebbe regalare qualche sorpresa ,e una primavera
interessante. Noi ci crediamo, vedendo l’orticello di Cornaredo crescere: ci
piace pensare che assaggeremo, oltre all’insalata, qualche altro ortaggio più
gustoso.
(Foto Putzu)