Sarà anche vero che la
società sembra incapace di dare il buon esempio alla squadra, però dire che i
rossoblù stanno lentamente sprofondando nel baratro ce ne corre. Cerchiamo di
capire, direttamente dalla voce di un giocatore, qual è la situazione,
beninteso senza calcare troppo la penna su certi argomenti che potrebbero
nuocere sia al nostro interlocutore, che molto probabilmente non ne sa molto di
più di quanto dichiara, sia a chi dietro le quinte sta lottando con tutti i
mezzi a disposizione (che non sono tanti, è bene precisarlo ancora una volta) mettendoci
(per forza di cose) la faccia in un momento in cui una situazione economica difficile
e complicata a livello tecnico (Cau, Tirapelle e Ninni Corda, quest’ultimo l’uomo
maggiormente ‘toccato’ dalle responsabilità che è andato a cercarsi approdando nella
città di confine), ha portato alla ribalta faccende societarie non proprio
incoraggianti.
Queste notizie sono però anche frutto di un accumulo di attenzioni un tantino esagerate da parte di chi a Chiasso è sempre pronto a tuffarsi nel torbido. I trascorsi del Chiasso non contano più nulla (non parliamo dei tempi ormai ‘leggendari’ di Luciano Pagani presidente, ma di più recenti)?
Queste notizie sono però anche frutto di un accumulo di attenzioni un tantino esagerate da parte di chi a Chiasso è sempre pronto a tuffarsi nel torbido. I trascorsi del Chiasso non contano più nulla (non parliamo dei tempi ormai ‘leggendari’ di Luciano Pagani presidente, ma di più recenti)?
Ci sembra giusto che
l’impegno, il puntiglio con cui si sta lavorando in via Primo Agosto sia una
volta tanto sottolineato in questo mondo di “diffamatori” (le virgolette
sarebbero da togliere per l’ospite di quella televisione privata romanda). La
squadra ha bisogno di una iniezione di fiducia. Ne parliamo con uno dei ragazzi
di Corda, uno che quest’estate non se l’è data a gambe come ha fatto qualcun
altro, uno che è felice di indossare la casacca rossoblù, uno cui non piacciono
le polemiche ma che giudica del tutto gratuite le ‘sparate” di questi giorni. È
uno tra più bravi portieri di Promotion League. Il Chiasso può vantarsi di
avere in squadra un “numero 1” molto forte che potrebbe ancora fare gola a una
squadra di categoria superiore. Mitrovic è anche una persona eccezionale, aperta,
pronta al dialogo.
Miodrag, c’è ancora
ritardo nel pagamento degli stipendi?
“Qualcosa è stato pagato”.
La situazione è migliorata
rispetto a qualche settimana fa?
“Non siamo ancora perfetti, però
è migliorata, sì”.
Chi conduce gli
allenamenti: Corda, Cau, Tirapelle, o tutti e tre?
“In campo ci vanno tutti,
ognuno fa la sua parte”.
Li svolgete normalmente,
non è che uno resti lì a raccattare palloni e gli altri (c’è anche il
preparatore Rodriguez) stiano in mezzo al campo con i giocatori?
“Assolutamente no, come ho
appena detto, ognuno fa la sua parte. Noi ci mettiamo il massimo impegno e la
massima disponibilità”.
Chi decide la formazione
da schierare?
“Esattamente non lo so, io
penso solo a giocare. Cau su certe cose è il più attivo, è indubbio che abbia
ereditato dalle squadre che ha allenato prima una preparazione tecnica
meticolosa”.
Quanto c’entra Corda?
“Ninni è sempre presente a
ogni seduta, anche questo è il suo lavoro”.
A Nyon avete perso male:
“Peccato perché ci tenevamo
moltissimo a portare a casa un altro risultato positivo”.
Sogni di promozione già
infranti?
“No no, siamo a meno 7 dalle
prime due (Etoile e Stade) e a soli 5 punti dalla terza classificata (la Under
21 del Lucerna). Le due romande sono grandi squadre, però ci siamo anche noi”.
È sempre delicato parlare
di arbitraggi, quello di Nyon ha lasciato di nuovo il segno. In qualche modo
negativo:
“Non mi va di mettere in discussione la direzione arbitrale. A dirigere è stata chiamata una giovane (la trentunenne Michèle Schmölzer, arbitro FIFA dal 2019, ndr), secondo me trattandosi di una gara importante per l’una e l’altra squadra sarebbe stato meglio farla arbitrare da un ‘fischietto’ più esperto (le reazioni da parte del ‘cast’ tecnico, ad esclusione di Gigi, sono comunque da biasimare, ndr)”.
“Non mi va di mettere in discussione la direzione arbitrale. A dirigere è stata chiamata una giovane (la trentunenne Michèle Schmölzer, arbitro FIFA dal 2019, ndr), secondo me trattandosi di una gara importante per l’una e l’altra squadra sarebbe stato meglio farla arbitrare da un ‘fischietto’ più esperto (le reazioni da parte del ‘cast’ tecnico, ad esclusione di Gigi, sono comunque da biasimare, ndr)”.
Circolavano voci nelle
ultime 48 ore che il Chiasso fosse arrivato ai titoli di coda. Gli sportivi del
Ticino sono pronti a fare gli scongiuri e ad augurarvi buona fortuna:
“Ci fa molto piacere. So che la piazza di
Chiasso è sempre stata calda in passato, spero che i tifosi tornino più
numerosi a sostenerci. Siamo orgogliosi di vestire questa maglia, abbiamo
bisogno di loro!”.
(Foto Putzu)