Continuano per il Vaduz le
prestazioni ‘eroiche’ in Uefa Europa Conference League. I ragazzi di Alessandro
Mangiarratti hanno ottenuto un altro risultato prestigioso contro la fortissima
compagine del Dnipro (gioca nella massima divisione, è prima in classifica, risulta
essere la squadra più forte dell’Ucraina con la Dinamo Kiev). La partita,
giocatasi in Slovacchia, è terminata in parità, 2-2, e permette alla squadra
del Liechtenstein di restare in corsa per il secondo posto del suo girone
incrementando oltretutto le casse del club. Il rovescio della medaglia è che in
Challenge League il Vaduz è ultimo assieme allo Xamax (che ieri ha vinto contro il Bellinzona la sua prima partita).
Una situazione indubbiamente condizionata dagli impegni europei che tengono giocatori e allenatore sotto stress (si gioca a una media di 5 partite in 15 giorni). Non è esagerato considerare il pareggio contro gli ucraini una vittoria, addirittura è stato sfiorato il ‘colpaccio’. In campo si è vista una squadra determinata e battagliera in grado di rovesciare il risultato (da1-0 a 1-2) e mantenersi in vantaggio fino a una dozzina di minuti dal fischio finale. Il Vaduz adesso deve però pensare a risollevarsi in campionato dove le cose vanno maluccio e Mangiarratti deve ovviare ai presunti cali di tensione agonistica (e nervosa) che si verificano passando da una partita (poco importa se con il Konyapor o il Dnipro) a una contro uno Xamax che arranca sul fondo o a quella di domenica a Sciaffusa.
Una situazione indubbiamente condizionata dagli impegni europei che tengono giocatori e allenatore sotto stress (si gioca a una media di 5 partite in 15 giorni). Non è esagerato considerare il pareggio contro gli ucraini una vittoria, addirittura è stato sfiorato il ‘colpaccio’. In campo si è vista una squadra determinata e battagliera in grado di rovesciare il risultato (da1-0 a 1-2) e mantenersi in vantaggio fino a una dozzina di minuti dal fischio finale. Il Vaduz adesso deve però pensare a risollevarsi in campionato dove le cose vanno maluccio e Mangiarratti deve ovviare ai presunti cali di tensione agonistica (e nervosa) che si verificano passando da una partita (poco importa se con il Konyapor o il Dnipro) a una contro uno Xamax che arranca sul fondo o a quella di domenica a Sciaffusa.
Alessandro è un risultato
che ti soddisfa o speravi di risolvere la partita a vostro favore?
“Dobbiamo prima di tutto sempre
ricordarci chi siamo… Siamo partiti male, anzi molto male però ad inizio
ripresa potevamo effettivamente andare sul 3 a 1. Tutto sommato va bene così, dobbiamo
tenere un po’ di energie per il campionato”.
Che cosa succede in
Challenge League?
“Facciamo fatica a preparare
le partite a livello emotivo, abbiamo sempre la testa nella Conference League…”.
Qual è la ‘ricetta’ giusta
per venirne fuori?
“Spetta all’allenatore
portare i giocatori al posto giusto”.
Che cosa intendi dire?
“Siccome forniamo ottime
prestazioni in Europa, in campionato per vincere delle partite basterebbe fare
il 90 per cento”.
Siete comunque orgogliosi,
mi riferisco anche a chi è alla testa
della società, di questi risultati, nel vedere come il piccolo Vaduz riesca a
dare vita a uno spettacolo formidabile contro avversari di questa portata:
“Sì, è davvero miracoloso
quello che stiamo facendo in Europa, ma il nostro pane quotidiano deve rimanere
il campionato”.
A Kosice hai avvertito la
situazione che vivono in Ucraina, hai avuto modo di parlarne con qualcuno del
loro staff?
“Direttamente no, ne hanno
discusso le due delegazioni. So che il loro team manager ha fatto tre mesi al
fronte ed ora ne resta altrettanti vicino alla squadra prima di rientrare. Intendo
dire che torna in zona di combattimento… Mi viene la pelle d’oca al solo
pensarci!”.