Milan-Juve
è uno scontro civile, sono due rivali che si rispettano, si
legittimano e si riconoscono. Non è una questione identitaria che si
manifesta quando incontrano l'Inter.
La
Juve è piemontese, accetta la modernità ma non si allontana
dal passato, la vuole governare e indirizzare. La sua proprietà è
la più longeva d'Europa. La famiglia Agnelli rappresenta la
continuazione della monarchia con altri mezzi. Sono partiti
industriali, ma i toni assegnati e quelli riconosciuti sono quelli
della regalità. Una legittimità estesa su tutta la penisola. I
bianconeri sono popolari e attraggono i tifosi con continuità. Sul
territorio nazionale sono vincenti, rinnovano i cicli. Vogliono
dominare e guardano i rivali dall'alto in basso. Sono sempre
competitivi e non hanno bisogno di essere decisamente superiori per
conseguire il tricolore. Il cruccio è l'Europa, le competizioni
internazionali, dove le certezze diventano variabili, dove la forza
si smarrisce. Dopo un decennio di successi sono arrivate le milanesi
e non poteva essere altrimenti, la storia questo racconta. L'attuale
periodo è interlocutorio, eppure le ambizioni sono evidenti. E
l'unico risultato che conta è la vittoria. Poco importa come ci si
deve arrivare: il gioco può essere un orpello.
Il
Milan è di Milano. La città che corre veloce. Accetta le
sfide, le propone e non le insegue. Si affida al cambiamento, ne fa
una corrispondenza intensa e voluttuaria. È l'Italia che volge le
spalle al Mediterraneo, il suo passato glorioso, e si pone come
orizzonte il Nord Europa. È l'attrazione di generazioni, di un
popolo giovanile che vuole sentirsi vivo e partecipare. Esserci dove
tutto avviene, dove la contemporaneità propone se stessa.
I
rossoneri sono tornati, hanno destituito i cugini, una vittoria che
ha impedito ai nerazzurri di ottenere la seconda stella. Lo hanno
fatto con coraggio e determinazione.
L'albo
d'oro è infarcito di trofei internazionali. Il club è blasonato e
non ha bisogno di soverchie presentazioni. Successi conseguiti con
tanto gioco e con Eupalla che, talvolta, è stata benevola.
Ora
si vogliono le conferme. Si scende in campo con i galloni che
spettano a detentori. Gli avversari non si aspettano, ma si
aggrediscono.
Milan-Juve
è importante ma non decisiva, il cammino è ancora lungo, ma alcune
indicazioni le fornirà, certe partite non saranno mai banali.
E
intanto a Napoli...