Il
Napoli è in testa al campionato, non è fuga ma è un segnale. Un
primato che è meritato. Non è un esempio da replicare ma una
testimonianza: un altro calcio è possibile. Se i mezzi economici
sono limitati, si può essere lo stesso competitivi. Sono necessarie:
competenza e lungimiranza.
Inter,
Juve e Milan hanno problemi con l'Uefa per non aver rispettato il
Fair Play Finanziario. I campani sono riusciti nell'impresa di
contenere i costi e rinforzarsi.
Nessun
artificio contabile, nessuna alchimia finanziaria. I numeri sono
aridi però spiegano in maniera eccelsa. Monte ingaggi ridotto a 73
milioni e campagna acquisti che ha un saldo positivo.
La
società ha operato scelte drastiche e che erano state criticate: via
giocatori come Insigne, Mertens, Koulibaly, Fabian Ruiz e dentro
calciatori che, secondo la vulgata, erano delle scommesse Raspadori,
Simeone, Kim Min-Jae, Kvaratskhelia.
Opinione
corrente: ridimensionamento. Eppure il campo, almeno per il momento,
dice che gli azzurri sono forti. E possono legittimamente lottare per
vincere il campionato. Non solo: anche il passaggio del turno nel
girone in Champions dovrebbe essere una formalità.
Il
direttore sportivo Giuntoli non è mediatico ma è capace. Ha una
rete di osservatori che opera alacremente e con perizia. Non aspetta
il procuratore, nel suo ufficio, che va a proporgli un suo tesserato.
E sceglie: per età e potenzialità.
Ma
chi lo ha messo contratto? Chi gli consente queste manovre d'azione?
Aurelio
De Laurentiis.
Il
personaggio è controverso e discusso. Il produttore cinematografico
ha un unico torto: ragiona con la sua testa ed è attento al
bilancio.
Non
ascolta le pressioni dei tifosi, resiste all'assalto dei mediatori.
Certo
l'obiezione viene naturale: e i trofei? I successi hanno un prezzo e
possono portare al collasso di un club. E poi esistono anche delle
vittorie etiche: il Napoli di Sarri ha proposto il gioco migliore
nell'ultimo ventennio.
Spalletti
ha una rosa equilibrata: è giovane e tecnica. I dirigenti lo
appoggiano e lo supportano. Ha l'occasione della vita. Certo il
percorso non è agevole, nelle corse lunghe ci sono avversari
subdoli, serve calma e pure fortuna.
Deve
temere: l'ambiente che non ha freni e il Milan.
74
sono gli scudetti assegnati sull'asse Torino-Milano, il Napoli lo ha
conquistato per due volte, per grazia e grandezza di un mito: Diego
Armando Maradona.