IL LUGANOLOGO
Questa squadra non può essere da penultimo posto!
Un Lugano "vergognoso" non rialza la testa: ora la crisi è profonda
Pubblicato il 16.10.2022 07:53
di Doriano Baserga
Una sconfitta imbarazzante, sconcertante quella subita dal Lugano a Langnau. Contro l'ultimo in classifica, contro una squadra che bisognava assolutamente battere.
E ora che non c'è più la "scusa" McSorley che si fa?
Giovanni Morini al termine del confronto è stato chiaro ai microfoni RSI, dicendo di vergognarsi per la prestazione della squadra.
Parole sante. Ma serviranno davvero? La speranza è che qualcosa presto o tardi in questa squadra si muova. Quando arriverà la classica scossa?
La situazione è da bollino rosso: penultimo posto in classifica con un sol punto di vantaggio sul fanalino di coda Kloten. Impensabile soltanto un mese fa. Con questo roster sembrava impossibile e invece è realtà. Triste realtà.
Difficile capire cosa stia succedendo. Ma perché questa squadra gioca così? Problemi fisici o mentali? O tutti e due?
Una volta ancora bisognerà guardarsi tutti assieme allo specchio e cercare di fare quella famosa autocritica che finora è mancata.
È mancata anche e soprattutto la fiducia, che porta a errori puerili per giocatori di questa caratura, che sono in balìa di un'involuzione preoccupante.
Che siano diventati tutti dei "brocchi"? Non penso proprio, non è possibile. Ci dev'essere dell'altro. Un male subdolo, apparentemente difficile da curare.
Difficile anche parlare di Gianinazzi, il giovane allenatore a cui non si possono nemmeno gettare addosso le colpe. Dovrà trovare al più presto la giusta medicina per guarire questa squadra, é stato messo lì per quello, ma vista la sua poca esperienza è difficile chiedergli dei miracoli.
Avevo già scritto che la persona ideale, da affiancare a Gianinazzi, è Ivano Zanatta. Non lo ripeto più. Basterebbe vedere il lavoro che sta facendo dietro le quinte a Porrentruy.
Nomi a parte, adesso serve una sterzata, a partire da martedì contro lo Zugo. 
Giocatori come Mirko Mueller, Marco Mueller, Arcobello, Fazzini, Granlund, Kaski, Koskinen Alatalo, Andersson e altri non sono ovviamente da penultimo posto. Guardare la classifica adesso è imbarazzante.
Non ho messo Morini, perché è uno di quelli ci mette sempre la faccia, l'unico che forse meriterebbe la C di capitano. Arcobello, a parte le critiche al vecchio allenatore, sembra un autentico fantasma. In pista e fuori.
Ci vuole gente che senta addosso questa maglia, che voglia onorare la storia di questa club.
Fortunatamente c'è ancora tempo. Adesso però bisogna cambiare marcia, altrimenti la situazione diventerà drammatica.