Il
talento consiste in un'abilità precisa di cui è dotato un
individuo. Gli studiosi propongono due diverse tesi: chi sostiene la
sua origine naturale; chi afferma che l'ambiente è responsabile
della sua presenza. Altra questione riguarda la sua misurazione,
ossia se è possibile o meno una sua quantificazione. Gli educatori,
infine, prospettano due modelli: uno indirizzato al suo
“potenziamento”; l'altro inteso come “compensazione”,
significa che altre aree andrebbero sviluppate, per essere persone
complete.
Il
calcio vive e necessita di calciatori talentuosi. Sono quelli che
frantumano la normalità. Mettono in discussione il naturale scorrere
delle cose. Più che pensare oltre, agiscono e non si conformano.
Sono speciali. Probabilmente sono dei ribelli. Hanno uno sguardo
particolare, sono degli innovatori. E non hanno paura, tentano ciò
che è considerato non logico. Rischiano perché così esprimono se
stessi. E vogliono mostrarsi: poiché vivono della platea.
Il
football puntualmente ragiona sui talenti dispersi, quelli che non
hanno confermato le loro potenzialità, quelli che si sono persi.
L'espressione utilizzata è: una “promessa non mantenuta”. Ma il
tifoso le giocate le ha ammirate, i numeri li ha potuti applaudire.
Esteticamente sono stati appaganti. Il rilievo è che non stati
continui. La loro carriera si è dipanata in modo disordinato. Tanta
improvvisazione e nessun inquadramento nel progetto. Sognatori
solitari, scomparsi di fronte alle esigenze della realtà.
Super League: Sion-Lucerna 2 a 0, ha aperto le marcature Mario
Balotelli con un destro che ha viaggiato alla velocità di 102
km/h.
Chi
è Mario Balotelli? La risposta è semplice: un talento che poteva
attraversare i tempi.
Haaland
non ha dubbi: “Il rigore della vita? Lo tira Super Mario”.
Cassano
sostiene: “Balotelli è il più forte attaccante italiano. Non ha
la testa? Falso!”.
La
sua storia è notoria. Le opportunità non gli sono mancate, ha
militato in grandi squadre. Eppure viene considerato come un
“calciatore irrisolto”. Le accuse sono le solite: il carattere;
l'indolenza; mancanza di spirito di sacrificio.
Ma
è davvero così? Impossibile dare una risposta risolutiva.
Forse
Super Mario il calcio lo considera un divertimento, per se stesso e
per i tifosi. In maniera leggera: senza pensieri. Lo fa appartenere alla
sfera ludica, come un fugace momento, in quanto: l'esistenza è altro.
E
allora non deve ascoltare Battiato, che cantava: “I desideri non
invecchiano mai con l'età. Se penso a come ho speso male il mio
tempo. Che non tornerà, non ritornerà più”.