HOCKEY
Il Liechtenstein vuole giocare i Mondiali di hockey!
Anche nel Principato sembra essere esplosa la febbre per questo sport
Pubblicato il 19.10.2022 07:39
di Giorgio Keller
Se sai pattinare, vieni in nazionale a giocare: è questo grosso modo lo slogan lanciato nelle scorse settimane dalla federazione di hockey e inline del Liechtenstein. Il quotidiano "Volksblatt" ha pubblicato un appello che invita gli interessati di ogni età a iscriversi con urgenza alla neocostituita scuola di hockey su ghiaccio, anche se vogliono solo passare a dare un'occhiata.
Non è facile costruire una squadra nazionale in uno stato nano con meno di 40 mila abitanti, dove non esiste neanche una pista di pattinaggio ma c’è un solo club, l'EHC Vaduz-Schellenberg. A differenza del Vaduz calcio che giostra nella Swiss Football League, gioca in un campionato austriaco, precisamente la seconda divisione della vicina regione del Vorarlberg; allenamenti e partite in casa invece sulla pista di Grüsch, nei Grigioni, sulla strada che sale verso Davos… a un’oretta di macchina. A livello di logistica, sarete d’accordo, non proprio il massimo.
A dire il vero, la nazionale del “Ländle” apparve per la prima volta sui pattini una ventina d’anni fa, perdendo una partita amichevole contro una squadra giovanile austriaca per 0:25. Il progetto è stato riattivato l'estate scorsa e i migliori pattinatori del Liechtenstein si incontrano ora una volta al mese per allenarsi a Widnau, canton San Gallo. E ora affrontano altri Paesi in cui la maggioranza della popolazione non conosce l'hockey su ghiaccio nemmeno per sentito dire. Al Development Cup di Füssen (Germania) della scorsa primavera, la squadra del Liechtenstein ha sconfitto Irlanda, Portogallo, Andorra e Algeria; solo la Colombia gli è stata superiore. Il loro giocatore più noto è Mauro Neurauter, 22 anni, giovanili al Coira e ora al Prättigau-Herrschaft (Grigioni) nella nostra prima lega.
In Liechtenstein adesso si vorrebbe di più e cioè arrivare fino a partecipare ai Mondiali di hockey. Dunque bisogna tesserare un numero sufficiente di giocatori con passaporto nazionale e da qui è partito l’appello pubblico. Il problema che si pone ora, però, è un altro. La federhockey internazionale è pronta a chiudere entrambi gli occhi al fatto che l’unica squadra del paese giochi all’estero, ma impone almeno la presenza di una pista coperta sul suolo nazionale; lungo tutta la vallata del Reno non ce n’è una che risponda alle norme tra Coira e Widnau mentre quella di Lustenau nella vicina Austria è stracolma.
Ma in tema di crisi energetica, al momento questo progetto è stato messo in fuorigioco dalle autorità. Nell’ingaggio tra il comitato promotore “Eishalle FL 2025” e il governo, il puck è finito tra le fila della politica che ora deve giocarselo. Alla luce dei buoni risultati internazionali, agli hockeysti del (ricco) Principato non rimane che attendersi un regalo letteralmente principesco.