CALCIO
Ora serve un cambio di rotta
Un solo punto in tre partite: a Lugano qualcosa sembra essersi inceppato
Pubblicato il 23.10.2022 08:30
di Silvano Pulga
A Lucerna, per certi aspetti. è andata in scena la fotocopia della partita di mercoledì contro lo Young Boys: episodio arbitrale contestato, squadra che incassa un gol e che poi perde il controllo della partita. Aggiungiamoci la minor freschezza dopo il turno infrasettimanale, e la cena è servita. Una rete in meno subita rispetto alla sfida di metà settimana, ma una sconfitta che brucia anche di più: perché il Lucerna in casa è temibile, ha buone individualità, come avevamo visto a Cornaredo in occasione della partita precedente, ma fa parte di quel gruppo di squadre (tutte, a parte lo Young Boys, anche se non sempre, come abbiamo visto anche ieri, con il Sion che ha imposto il pareggio alla truppa di Vicky) con il quale la compagine luganese può e deve giocarsela alla pari. 
Qualche errore individuale di troppo, frutto forse di deconcentrazione o stanchezza. Preoccupa il momento di black out subito, ancora una volta, dopo una decisione arbitrale quantomeno controversa. Lo hanno già scritto altri, e lo facciamo anche noi: la regola sul fallo di mano è sicuramente punitiva, ma certe interpretazioni fanno pensare. Il tocco, qua, è avvenuto lateralmente, con il bicipite. Difficile dire che il giocatore volesse in qualche modo aumentare la propria sagoma, al netto del fatto che Mai ha fatto di tutto per colpire la palla di testa, abbassandosi. L'unico modo che aveva per evitare di toccare la sfera era fermarsi un secondo prima, e non andare a contrastare l'avversario: ci sembra eccessivo, e siamo certi che la regola non sia stata concepita per impedire al difensore di giocare. Al di là delle legittime critiche su una regola penalizzante, bisognerebbe anche trovare un metro di giudizio quantomeno obbiettivo. La speranza è che, dagli imminenti Mondiali, arrivino linee guida chiare e inequivocabili, su questa e su altre regole quantomeno interlocutorie. 
Il resto, lo abbiamo anticipato sopra: i bianconeri non hanno fatto malissimo, fermo restando che il Lucerna era andato vicino alla rete in un paio di occasioni (anche Celar, però, all'8', avrebbe potuto insaccare, con il portiere avversario che ha avuto una bellissima risposta istintiva sul tocco ravvicinato dello sloveno). Sono sembrati affaticati Valenzuela (in difficoltà nella fase di copertura in qualche occasione, e in particolare in quella che ha portato alla seconda rete dei padroni di casa), Sabbatini e  Doumbia, i quali hanno sofferto quando i confederati, a un certo punto, hanno cambiato marcia. La sensazione, infatti, è stata che il Lucerna, a un certo punto, avesse più benzina. Non sapremo mai se la partita sarebbe andata diversamente, se i ticinesi fossero riusciti a tenere il risultato per un periodo più lungo; di sicuro, è mancato qualcosa davanti e in fase di ripartenza. Troppo solo Amoura, che pure ha disputato una buona partita, proponendosi anche in fase di copertura. Peccato, perché i lucernesi hanno lasciato degli spazi, anche col risultato in equilibrio: ma serviva maggiore incisività, che ieri è mancata. Ai padroni di casa, al contrario, non sono mancati cinismo e concretezza, e questo ha fatto la differenza. 
Ora, bisogna guardare avanti. Il bilancio di queste tre partite dice un punto solo: troppo poco, per una squadra che ha ambizioni di classifica. 9 i gol incassati, e solo 3 quelli fatti (anche se, a onor del vero, quello messo a segno ieri da Bislimi è stato davvero di ottima fattura).  Serve un cambio di rotta, già da sabato prossimo a Ginevra, non proprio un campo facile. Tuttavia, questo Lugano ha dimostrato di avere i mezzi per potersi imporre contro tutte le altre: quindi, rispetto per tutti, paura di nessuno: non è certo il lavoro che spaventa il Crus e i suoi, e questo è il momento di dimostrare che questa squadra è attrezzata per reggere le sfide che l'attendono.