Altro weekend hockeistico
pieno zeppo di emozioni.
L’Ambrì ne esce con un punticino, conquistato con caparbietà a Berna. Dopo la sconfitta di misura patita in casa con il Friborgo, Pestoni e soci sono stati bravi a reagire. Indietro per ben tre volte nel punteggio, hanno sempre trovato la forza di reagire e rifare superficie. In particolar modo da sottolineare la rete che ha permesso di andare al supplementare. Un gol segnato a 6 contro 5, figlio di un grande gesto tecnico di Heim. Era da molto tempo che i sopracenerini non avevano successo attuando la mossa di togliere il portiere nel finale. Ottimo in particolare il weekend del blocco ormai consolidato formato da Kneubuehler, Bürgler e Heim. Sugli scudi pure il difensore Tim Heed. Il portiere Juvonen ha una volta in più di essere una garanzia. L’Ambrì ha inoltre segnato delle reti esteticamente molto valide, non è una novità. Noti negative? Hanno incontrato qualche difficoltà Chlapik e Zwerger. A far discutere sono le parole di Cereda a fine incontro. Il coach si è giustamente arrabbiato per il fatto che il CEO del Berna Raffainer durante le pause nelle catacombe abbia parlato con gli arbitri. La risposta dell’ex giocatore dell’Ambrì è arrivata poco dopo, ancora nella notte, sul sito ticinese HSHS. Il 41enne si è scusato, ha ammesso di averla combinata grossa e ha dato ragione a Cereda. Un bel gesto da parte di Raffainer, poteva trincerarsi, guadagnare tempo e magari uscire con un comunicato ufficiale l’indomani indicando qualche frottola. Non lo ha fatto, e questo gli fa onore.
L’Ambrì ne esce con un punticino, conquistato con caparbietà a Berna. Dopo la sconfitta di misura patita in casa con il Friborgo, Pestoni e soci sono stati bravi a reagire. Indietro per ben tre volte nel punteggio, hanno sempre trovato la forza di reagire e rifare superficie. In particolar modo da sottolineare la rete che ha permesso di andare al supplementare. Un gol segnato a 6 contro 5, figlio di un grande gesto tecnico di Heim. Era da molto tempo che i sopracenerini non avevano successo attuando la mossa di togliere il portiere nel finale. Ottimo in particolare il weekend del blocco ormai consolidato formato da Kneubuehler, Bürgler e Heim. Sugli scudi pure il difensore Tim Heed. Il portiere Juvonen ha una volta in più di essere una garanzia. L’Ambrì ha inoltre segnato delle reti esteticamente molto valide, non è una novità. Noti negative? Hanno incontrato qualche difficoltà Chlapik e Zwerger. A far discutere sono le parole di Cereda a fine incontro. Il coach si è giustamente arrabbiato per il fatto che il CEO del Berna Raffainer durante le pause nelle catacombe abbia parlato con gli arbitri. La risposta dell’ex giocatore dell’Ambrì è arrivata poco dopo, ancora nella notte, sul sito ticinese HSHS. Il 41enne si è scusato, ha ammesso di averla combinata grossa e ha dato ragione a Cereda. Un bel gesto da parte di Raffainer, poteva trincerarsi, guadagnare tempo e magari uscire con un comunicato ufficiale l’indomani indicando qualche frottola. Non lo ha fatto, e questo gli fa onore.
Il Lugano continua il suo
viaggio sul personalissimo ottovolante. Imbarazzante a Porrentruy contro
l’Ajoie, il complesso bianconero si è mostrato completamente trasformato
nemmeno 24 ore dopo infliggendo una pesante sconfitta al lanciatissimo
Rapperswil. Contro i giurassiani è funzionato poco, diversi errori individuali,
molta fatica a uscire in maniera pulita dal proprio settore difensivo e poco
mordente davanti alla gabbia avversari. Il match si è mestamente terminato tra
le proteste di Arcobello ad indirizzo degli arbitri. Un capitano forse anche
frustrato per il suo apporto fino a lì decisamente al di sotto delle
aspettative. Il viaggio di ritorno e la notte devono aver fatto bene
all’esperto centro. Una metamorfosi incredibile, il canadese finalmente si è
scrollato di dosso la maledizione e contro i sangallesi si è sbloccato segnando
le sue due prime reti stagionali. Doppiette anche per altri due stranieri,
Connolly e Granlund. Un Lugano sontuoso che dopo una prima frazione
difficoltosa ha preso il sopravvento contro un Rapperswil forse sorpreso e
magari anche un po’ supponente nel presentarsi in Ticino con a difesa della
gabbia il portiere di riserva. Ma parliamoci chiaro, il portiere Meyer non ha
particolari colpe. Ora molta curiosità per vedere se il Lugano riuscirà ad
acquisire maggiore costanza. Il prossimo test, martedì a Zurigo, sarà di quelli
tostissimi.
Il resto? Spicca
l’equilibrio, finora nessuna squadra si sta rivelando la classica squadra
materasso. Dalla prima della classe, il Ginevra, al fanalino di coda Kloten, ci
sono solamente 17 punti di differenza. Pochi considerando che sono già state
disputate oltre una dozzina di turni. Equilibrio sinonimo spesso di qualità e
divertimento.
(Il Lugano festeggia un gol contro il Rapperswil, nella foto Putzu)