ZONA BELLI
Cercasi bomber disperatamente
Al Bellinzona, per fare il salto di qualità, manca un attaccante che abbia feeling con il gol
Pubblicato il 25.10.2022 06:36
di Alan Del Don
Garrincha morì senza spiegare perché aveva lasciato con il sedere per terra i migliori difensori del mondo. La sua elementare teoria era assai poco scientifica: “Come fa per seminare gli avversari?”, gli chiese un giornalista. “Facile. Loro si distraggono e io passo”, rispose l’Angelo dalle gambe storte”. Jorge Valdano, campione del mondo con l’Argentina nel 1986 grazie anche a quattro suoi gol, oggi apprezzato opinionista, di attaccanti di talento ne ha visti tanti. Lui stesso era un fromboliere di razza: con il Real Madrid bucò la rete 40 volte in 85 partite. Sia lui sia il compianto Garrincha (il 20 gennaio prossimo saranno trascorsi quarant’anni da quando l’ex stella del Botafogo ha iniziato a giocare in cielo) non erano dei veri e propri bomber di razza, come quelli che conosciamo oggi (vedi i vari Haaland e Mbappé), ma sapevano colpire nel momento giusto.
All’ACB manca come il pane un goleador. Un ariete grazie al quale la partita di sabato contro l’Yverdon sarebbe con ogni probabilità finita diversamente. In vantaggio 1-0 per settanta minuti, i granata si sono fatti raggiungere e poi – ahinoi – superare in zona Cesarini. Una sconfitta che sa di beffa e che si sarebbe potuta evitare qualora gli uomini di mister Baldo avessero messo in carniere la seconda rete. Certo, il buon Pollero (nella foto Putzu) è a quota 5 gol, mentre a 3 troviamo il trio formato da Souza, Mihajlovic e Cortelezzi (pronto finalmente al rientro dopo l’infortunio). Il primo e quest’ultimo dovrebbero essere i “cavalli” indomiti del sodalizio bellinzonese. Quelli, per intenderci, in grado di assicurare punti pesanti con le loro marcature. Ma se si eccettua la super stagione 2020-2021 sia di Pollero con lo Sciaffusa (19 gol in 32 partite) sia di Cortelezzi con l’Yverdon (15 reti in 22 match), per il resto in carriera non sono mai andati oltre le 8-10 segnature a campionato.
Dieci gol a testa sono sufficienti per ambire alla promozione? Bella domanda. Soprattutto se si considera che l’ACB, finora, come il Thun, ha il terz’ultimo attacco della Challenge con 19 reti, meglio solo di Xamax (16) e Sciaffusa (14). Altri, beninteso, sono i numeri da considerare. E sono quelli dei bomber di Yverdon (Koné con 9 segnature all’attivo), Losanna (Labeau, 9), Aarau (Vladi, 8) e Stade Losanna (Okou, 8). Tutte formazioni, quelle appena citate, che sono sì fra le favoritissime per fare il salto di categoria. E che non a caso nel loro organico possono vantare degli attaccanti capaci di fare la differenza quando davvero conta.
Cosa deve fare, quindi, l’ACB? A meno che sotto l’albero di Natale la dirigenza faccia trovare al mister italiano il regalo con la “R” maiuscola (vale a dire l’ex attaccante della Nazionale svizzera Mario Gavranovic), occorre adoperarsi per far segnare più giocatori possibili della rosa. Non hanno ancora dato il contributo sperato, infatti, Samba, Chacón, Centinaro e Tosetti, per citarne alcuni. In quanto a gioco bisogna ammettere che i granata sono secondi, forse, solamente alle losannesi. I nuovi dettami tattici che prevedono una squadra difensivamente più accorta (con la diga invalicabile Romero davanti alla difesa) stanno dando i frutti sperati. Tuttavia, al di là della goleada contro il Wil, la squadra fa ancora fatica a bucare la porta avversaria. Siamo però sicuri che il buon Baldo riuscirà a venire a capo pure di questo difetto. D’altronde non vi sono alternative.
L’occasione più propizia potrebbe già essere quella di domenica prossima, quando al Comunale arriverà un Vaduz decisamente in ripresa dopo il difficile avvio (complici pure gli impegni in Europa). Vincere è d’obbligo per non perdere ulteriore terreno in classifica. Vincere segnando e divertendo sarebbe ancora meglio.