OFFSIDE
Raffainer, le scuse non bastano
Cosa farà la Lega dopo la "visita" del CEO del Berna negli spogliatoi degli arbitri?
Pubblicato il 25.10.2022 08:31
di L.S.
Il caso “Raffainer”, il CEO del Berna che durante le prime due pause della partita contro l’Ambrì aveva fatto una “visita” agli arbitri, continua a far discutere.
Anche ieri sera a Fuorigioco è stato uno dei temi portanti della trasmissione.
In studio era presente il vicepresidente dell’Ambrì Massimo Frigerio, che a dire il vero è apparso piuttosto indulgente.
“Si è scusato e per noi è a posto così”.
Qualche ora prima Luca Cereda, che sabato sera aveva scoperchiato il vaso delle polemiche, ha rivelato che “Raffainer ha chiamato Duca sul bus per scusarsi dell’accaduto. Un bel gesto”.
Insomma, l’Ambrì Piotta solleva il piede dall’acceleratore e sembra voler mettere fine alla polemica.
Ricordiamo che Cereda, dopo la sconfitta all’overtime con il Berna, se l’era presa con gli arbitri per una trattenuta di Di Domenico che gli arbitri non avevano fischiato. Da lì il gol decisivo degli Orsi.
Facile leggere, nelle parole del tecnico, la causa-effetto di quella “visita” negli spogliatoi.
Al di là di quello che pensano adesso i dirigenti dell’Ambrì, decisamente sportivi nell’accettare le scuse del dirigente bernese, sarà interessante capire come si muoverà la Lega.
Perché se è vero che le scuse sono spesso sinonimo di maturità (ma ogni tanto anche di furbizia), il fatto che Raffainer abbia parlato con gli arbitri durante le pause resta vietato. E perciò, come qualsiasi cosa che non si può fare dentro e fuori dal ghiaccio, punibile.
Lasciare impunito questo suo modo di agire (e se non l’avesse visto l’assistente Matte?) creerebbe un precedente pericoloso e annullerebbe dei regolamenti che invece in altri casi, molto più veniali, vengono invece applicati con estrema puntigliosità.
Tra l’altro, come confermato ieri sera sempre a Fuorigioco da Serge Pelletier, l’ex CEO del Berna Lüthi era solito “parcheggiarsi” in passato fuori dagli spogliatoi degli arbitri.
Insomma, una bella tradizione che a Berna (ma solo lì?) sembrano non aver perso. Sarebbe ora che la si interrompesse una volta per tutte.