CALCIO
Balotelli il baobab
È perennemente in potenziale fuorigioco eppure è il cuore della squadra
Pubblicato il 25.10.2022 08:40
di Giorgio Genetelli
 
Scoprendo Balotelli si arriva tardissimo, per via di treni scollegati. Le corse affannate nelle stazioni sono di massa, i nomi quasi esotici: Olten, Sursee, Zofingen. Anche Balotelli sembra sempre in ritardo, alto e robusto nel cerchio di centrocampo, che per schivarlo bisogna andare per vie traverse. Eppure, in quel suo modo svagato e teso, il centravanti (fintissimo) del Sion ha contribuito al casino che ha coinvolto il famigerato centrocampo dello Young Boys. E per poco i vallesani non portano a casa il bottino grosso grazie a un calcio di rigore trasformato proprio da Balotelli, con annessa esultanza da baobab. Ma non è niente in confronto alla difesa del pallone da fermo, contro due o tre che tentavano di aggirarlo e poi si facevano beffare da due finte in un metro quadrato. Che talento il Marione. A scatenare contropiede che poi non segue e i compagni sciupano. Un talento sempre fuori tempo e spazio: quando il Sion è in avanti lui è indietro, quando il Sion è indietro lui è perennemente in potenziale fuorigioco. Eppure è il cuore del gioco, con lui la squadra vallesana è una scatola inviolabile e gli avversari si intimidiscono.
Perfino la panchina ne è soggiogata. A un certo punto un compagno, Stoijkovic, viene richiamato dal warm-up, si toglie la casacca ed è pronto a entrare al posto suo, già il numero 45 brilla sulla lavagnetta. Lo guardo e vedo che lui fa finta di niente e allora Constantin figlio corre dal quarto uomo e gli dice che no, il cambio non si fa. La riserva si rimette la pettorina, Balotelli rimane in campo bello piantato per altri cinque minuti e poi fa cenno che okay, ora se la sente di uscire. E finalmente il pubblico bernese che fino a lì lo aveva fischiato e dileggiato, per la tremenda paura che incute, libera un sospiro e qualche timido applauso quando Balotelli esce a passettini, sorridendo, oh, finalmente.
Super Mario è sempre lui e, sapendo di fare molto male ai tifosi azzurri, un gol alla Macedonia l’avrebbe segnato di sicuro, anche da fermo, anche da metà campo.