HOCKEY
Quasi una sfida tra una "grande" e una "piccola"
Tantissima la differenza tra gli ZSC Lions e il Lugano: obiettivo restare tra le prime dieci
Pubblicato il 26.10.2022 08:32
di Marco Maffioletti
Intendiamoci, non era ieri che il Lugano doveva andare a punti. Quella della Swiss Life Arena (un impianto all’avanguardia che merita veramente una visita) era però un bel banco di prova per la truppa di Gianinazzi. Un banco di prova che in sostanza ha fatto capire la realtà attuale delle cose. Da un lato gli Zsc Lions, squadra fortissima e attrezzata, una delle favorite al titolo, dall’altro il Lugano, una compagine alla ricerca di una nuova identità e in fase di ricostruzione e che verosimilimente dovrà lottare per riuscire a stare tra le prime dieci della classifica. Insomma se non è proprio stata una sfida tra una grande e una piccola, poco ci è mancato. Questa è la cruda verità del presente.
I bianconeri sono riusciti a restare incollati all’avversario per i primi due tempi, in modo quasi miracoloso e grazie a un Koskinen sontuoso, nonostante la differenza di qualità tra le due contendenti. Zurighesi spumeggianti e spettacolari, tecnicamente sopraffini, ticinesi spesso impacciati, con una marea di dischi persi e tante difficoltà nell’impostazione. L’impegno non è mancato, Arcobello e compagni si sono prodigati nel tentativo di chiudere il gap e hanno pattinato parecchio. Da questo punto di vista non si può rimproverare nulla al complesso sottocenerino. Prova ne è che il pubblico presente al seguito ha comunque applaudito i propri beniamini.
A livello individuale restano tanti gli interrogativi. Connolly continua ad alternare il meglio al peggio. Straripante contro il Rapperswil, evanescente contro lo Zurigo. Più costante invece Kaski (nella foto Putzu), purtroppo però la sua è una costanza negativa. Il finlandese ha una volta in più deluso sotto tutti i punti di vista. Impreciso nelle impostazioni, lento nel pattinaggio, molle davanti alla propria porta e inconcludente in powerplay. Per tanto così si sarebbe potuto tranquillamente prolungare la carriera di Alessandro Chiesa e andare a pescare un ulteriore straniero offensivo.
Coach Luca Gianinazzi nel dopopartita ha comprensibilmente difeso e protetto il suo numero 67, una missione difficile quanto scalare la parete nord dell’Eiger. Non è però solamente Kaski a deludere. Per il Lugano sarà importante recuperare il miglior Fazzini e il miglior Thürkauf. L’ex Zugo è in difficoltà e ieri oltre a non rendere ha incassato due penalità evitabili che hanno ulteriormente messo in difficoltà i suoi compagni.
Note liete nuovamente dal giovane Zanetti, veloce, vivo e bravo a realizzare la sua seconda rete stagonale. Rete propiziata da un grave errore di Bodenmann, ma nella circostanza va sottolineato il lavoro preparatorio di Arcobello. Il capitano sembra in ripresa e questo già un bel punto di partenza nel tentativo di risalire la china. La classifica piange ed è fedele testimone del livello attuale di Samuel Guerra e soci, ancora incapaci di vincere due partite consecutivamente. Con i tempi che corrono è pero già un successo alternare una vittoria a una sconfitta.