CALCIO
"Non mi ci rivedrei più in questo calcio..."
L'ex arbitro (e capo degli arbitri) Carlo Bertolini commenta gli ultimi episodi relativi al FC Lugano
Pubblicato il 27.10.2022 08:43
di L.S.
Il calcio lo segue sempre, ma il suo grande amore adesso è l’Ambrì Piotta.
Carlo Bertolini, 57 anni, ex arbitro di Swiss Football League (dal 1994 al 2010) e poi capo degli arbitri élite del nostro calcio, guarda le vicende pallonare con un occhio distaccato.
“Non mi ci vedrei più in questo mondo, l’arbitraggio è cambiato moltissimo, a volte faccio fatica a capire ciò che succede”.
Gli episodi che hanno coinvolto il Lugano nelle ultime settimane però li ha visti e rivisti e perciò non si fa cogliere impreparato.
“Riguardando più volte il fallo di mano di Mai a Lucerna, mi rendo conto come le regole cambino ogni anno. Si dice che il braccio non era attaccato al corpo, ma mi chiedo, dove doveva essere? Per me è un rigore che assolutamente non c’era, ma fischiandolo, visto che il contatto tra pallone e braccio esiste, nessuno dirà mai all’arbitro che ha sbagliato. Avanti di questo passo non avremo più arbitri capaci di interpretare il calcio ma soltanto arbitri che applicheranno freddamente il regolamento”.
Qualche giorno prima c’era stato il presunto fallo su Sabbatini contro lo Young Boys, non fischiato né rivisto al VAR.
“Giusto dire che le immagini non chiariscono del tutto l’accaduto, ma vedendo la caduta di Sabbatini, mi viene da dire che è fallo. Credo che in episodi simili debba prevalere la questione psicologica e un po’ di tatto: se fischi in quella zona del campo, non avrai mai problemi. Se invece lasci andare l’azione e poi finisce con un gol…”.
Sotto accusa il VAR: cosa ne pensa?
“I dati relativi all’utilizzo del VAR sono sicuramente positivi, il beneficio che ne deriva dalla sua applicazione è stato importante, ma mi sembra che ormai sia sempre più il VAR a dirigere una partita e imporre la sua opinione. Vorrei sapere percentualmente quante volte l’arbitro ha cambiato idea andando a rivedere l’azione al monitor…”.
Si è parlato anche di possibile sudditanza di un arbitro giovane come Gianforte, richiamato al VAR a Lucerna da Schärer, attualmente numero uno in Svizzera.
“È chiaro che un giovane arbitro che si sente richiamato al VAR da Schärer è tenuto a credere che probabilmente c’è un fallo. Non credo si tratti di sudditanza psicologica, lo chiamerei più che altro rispetto. Personalmente sarei molto curioso di ascoltare gli audio tra VAR e arbitri: quello sì che potrebbe essere un nuovo importante passo da fare”.