CALCIO
Un Lugano Bifronte
Bianconeri capaci del peggio come del meglio ieri a Ginevra: alla fine ne esce un pareggio giusto
Pubblicato il 30.10.2022 10:49
di Silvano Pulga
La figura mitologica che ci è venuta in mente, ieri, più che Eupalla (figura moderna e non della classicità, come sappiamo), vedendo il Lugano a Ginevra, è stata quella di Giano Bifronte che, nell'antica Roma, era il dio degli inizi, ma famoso in quanto normalmente raffigurato con due volti, poiché in grado di guardare il futuro e il passato. E, in questo caso, la prima mezz'ora del Lugano è stato uno dei punti più bassi, se non il peggiore in assoluto della gestione Croci-Torti: undici giocatori ognuno per sé, incapaci di passare la metà campo avversaria con tre passaggi azzeccati consecutivi sino al 12', e sotto di due reti grazie a una serie di errori individuali assortiti. A bordo campo il tecnico, ripreso diverse volte dalle telecamere, impietrito e impotente di fronte al naufragio dei suoi. Poi, all'improvviso, la metamorfosi. Dopo aver incassato la seconda rete, i ticinesi sono tornati a essere quelli delle ultime settimane: più dinamici, più decisi, a caccia della profondità e della porta avversaria. Un'impressionante collezione di legni (4 in totale, anche se da uno è scaturita la seconda palla che Celar ha insaccato, riducendo le distanze), poi l'espulsione di Rouiller (giusta secondo noi, poi vi diremo perché) e, nella ripresa, il meritato pareggio grazie a Doumbia, con la fattiva collaborazione del portiere dei ginevrini. 
Un buon punto, viste le premesse, e un Lugano Bifronte: inspiegabile la prima mezz'ora, come scrivevamo sopra, riscattata però da una buona prestazione nel prosieguo dell'incontro. Diverse occasioni fallite (Mahou che tutto solo ha mandato fuori di testa da buona posizione, poi Steffen nel finale di primo tempo già sul 2-1, che ha tirato sul portiere anziché servire Bottani da solo a centro area, e sfortunato prima, quando ha centrato il legno a botta sicura) e un secondo tempo giocato in superiorità numerica, ma con i padroni di casa che hanno fatto valere le loro ottime virtù in retroguardia (la terza meno battuta del torneo: ma il Basilea, secondo, ha giocato due partite in meno), facendo densità nella propria metà campo, ma quasi sempre senza riuscire a ripartire. Un pareggio giusto, per una partita a due facce, proprio come il dio Giano della tradizione latina. 
Sottotono Valenzuela (espulso per doppia ammonizione nel finale: salterà la sfida della settimana prossima contro lo Zurigo) e Steffen. L'attaccante ex Basilea e Wolfsburg, probabilmente, si è preso un bello spavento in occasione della partita in casa contro lo Young Boys: la paura di perdere il Mondiale, evidentemente, lo sta frenando un pochino, e ci sta. Chi invece ce la sta mettendo tutta è Celar (nella foto Putzu), che si è gettato senza paura a colpire in tuffo di testa la sfera respinta per l'ennesima volta dal legno, incontrando così lo scarpino di Roullier, che tentava di spazzare. La palla si è insaccata, ma lo sloveno ha avuto la peggio, ed è stato costretto a lasciare il campo con una vistosa ferita al capo. L'arbitro ha in un primo tempo ammonito il difensore romando, ma il VAR lo ha poi richiamato per una seconda valutazione. In effetti, fermo restando l'involontarietà da parte del centrale ex Chiasso e Lugano, la sua condotta era gravata da quella che i regolamenti sportivi chiamano "Endangering the safety of the opponent", il cosiddetto "Dolo eventuale" nella dottrina giuridica, vale a dire quando si mette in conto che una nostra condotta possa provocare un danno all'altra persona. Espulsione giusta, quindi, a nostro parere. Gli altri, benino, tenendo conto del naufragio della prima mezz'ora, con un Doumbia ancora una volta in gran spolvero, in grado, in questa occasione, addirittura di andare in gol in prima persona. In questo momento, l'ivoriano è davvero l'uomo insostituibile di questo Lugano, per la sua capacità di recuperare palloni e far ripartire l'azione. Anche i cambi c'hanno messo del loro: a parte Amoura, che è rimasto sul terreno per poco tempo, e in una partita contro una difesa chiusa, che non ne esaltava le caratteristiche tecniche, gli altri hanno contribuito parecchio al raggiungimento di un pareggio che era il minimo risultato atteso (anche se non scontato), su un campo che non ha ancora visto i padroni di casa inchinarsi in stagione davanti a chicchessia. 
Ora serve trovare serenità. Non sappiamo se possa aver influito il caso Ziegler (che sembra comunque sul punto di rientrare); tuttavia, la prima mezz'ora è stata davvero la peggiore della stagione, dal punto di vista dell'attitudine. Considerati gli impegni che attendono i bianconeri in questo finale di stagione prima della lunga sosta per i mondiali, appare necessario uno sforzo di tutti per ritornare sul percorso segnato poche settimane fa. La cosa positiva è che i prossimi impegni saranno tutti tra le mura amiche, in particolare quello di Coppa: e la scelta, da parte della società, dell'ingresso gratuito per questa serata importantissima per il prosieguo di stagione, appare centrata. Il sostegno del proprio pubblico potrà essere la spinta in più per i sottocenerini? Ce lo auguriamo.