HOCKEY
Derby della paura? Soprattutto per il Lugano...
I bianconeri non possono perdere: l'Ambrì è in una fase di calo prevedibile
Pubblicato il 30.10.2022 11:02
di Marco Maffioletti
Non si vede l’ora di martedì. In programma c’è il secondo derby stagionale alla Cornèr Arena. Il Lugano si presenterà all’appuntamento clamorosamente da fanalino di coda. Nell’era moderna, dall’introduzione dei playoff non era mai capitato di trovare i bianconeri all’ultimo posto della classifica a campionato già parecchio inoltrato. L’Ambrì arriva alla sfida cantonale reduce da 5 sconfitte consecutive, i leventinesi hanno perso 7 delle ultime 8 partite. I ragazzi di Cereda si ritrovano ora in nona piazza, in fin dei conti più o meno dove ci si poteva attenderli.
Sarà una partita delicata, il Lugano deve assolutamente risalire la china, essere la Cenerentola è imbarazzante. L’Ambrì, dopo tanti derby persi negli ultimi anni, ha il compito d’invertire questa tendenza, anche perché i suoi tifosi sono stufi di incassare delusioni contro i cugini.
Il weekend per le ticinesi è stato avaro di soddisfazioni. Il Lugano ha disputato una sola partita, persa contro la capolista Ginevra. L’ennesima rimonta subìta è costata cara a Koskinen e compagni. Peccato, anche perché i sottocenerini ammirati nella prima parte di gara sono stati forse la versione migliore sin qui dell’intera stagione. I sopracenerini, dopo la brutta sconfitta casalinga contro l’Ajoie, sono stati battuti a Ginevra al termine di una prova comunque decorosa. A complicare le cose per i biancoblù c’è l’assenza pesantissima di Heim, uno degli uomini più in forma e con Inti Pestoni la punta di diamante elvetica della formazione. Di positivo c’è stato l’esordio stagionale del giovane difensore Terraneo. Il numero 26 ha mostrato tanta personalità. 
Ambrì e Lugano hanno un punto in comune attualmente. Entrambe devono cercare di recuperare due elementi fondamentali, capaci di fare la differenza quando sono al massimo delle loro potenzialità, ovvero Zwerger e Fazzini. L’austriaco, reduce da un’estate travagliata a causa di motivi di salute sta facendo comprensibilmente fatica a ingranare e la sua genialità ne risente di brutto. Il ticinese invece sembra smarrito e con poca fiducia. Solamente due le reti realizzate dal numero 17, una statistica che non può corrispondere al suo nome e al suo talento. Mancano in particolare le sue cannonate in powerplay. Qualche mese or sono un portiere titolare di National League ci diceva: “i tiri al volo di Fazzini sono forse i più difficili da parare, è un’impresa riuscire a leggerli, sono un mix di potenza e precisione, sai quando parte il tiro, ma non potrai mai immaginarti dove andrà a finire, il tutto in una manciata di decimi”. Una frase che ben riassume le capacità dell’ala luganese. In casa Lugano si dovrebbe recuperare Andersson, sicuramente un elemento importante. Chissà che con il suo ritorno il tecnico Gianinazzi non opti per lasciare in tribuna il deludente difensore finlandese Kaski.
È un derby della paura? Per i padroni di casa si può forse definirlo così, non per gli ospiti. In fin dei conti il calo dell’Ambrì era prevedibile. Coach Cereda è sempre stato chiaro già quando le cose funzionavano a mille non lasciandosi andare a facili entusiasmi e ammonendo i vari voli pindarici. È come se lo sentiva arrivare questo periodo di magra. Fondamentale adesso rimanere lucidi, non andare in panico e lasciare all’esterno dello spogliatoio eventuali mugugni della piazza. Brutto vedere buona parte del pubblico della tribuna della Gottardo Arena alzarsi dopo il gol segnato a porta incustodita dall’Ajoie e andarsene. È mancanza di rispetto nei confronti di una squadra che comunque sul ghiaccio dà sempre tutto quello che ha. In questo senso rispetto per la curva, come sempre lì a sostenere i propri beniamini sino a dopo la premiazione dei migliori giocatori. È troppo facile salire sul carro dei vincitori quando fa comodo. Lo stesso plauso va ai tifosi bianconeri in trasferta a Zurigo. I 300 presenti hanno fatto più chiasso dei 10mila fans locali. Questo è un punto per il Lugano da cui ripartire alla ricerca di un nuovo entusiasmo. Buon derby a tutti! 
(Thürkauf e Kostner, nella foto Putzu)