HOCKEY
Gianinazzi ha già scelto il bastone?
Il tecnico bianconero critica Kaski e si prepara a un derby che non può perdere
Pubblicato il 01.11.2022 09:43
di L.S.
Si sapeva che per lui non sarebbe stato facile.
Nonostante goda di un tifo incondizionato da parte di chi (ma non solo) voleva a tutti i costi un nome nostrano da mettere finalmente sulla panchina del Lugano.
Luca Gianinazzi, 29 anni, è un ragazzo di personalità, che ha preso in mano con estremo coraggio la nave bianconera che stava imbarcando acqua. Di questo bisogna dargliene atto.
Il Lugano non era in deficit soltanto a livello di risultati: no, MCSorley aveva problemi soprattutto di gestione del gruppo.
I giocatori, in poche parole, non lo volevano più: sistemi troppo vecchi secondo loro, incapacità comunicativa. Il rapporto di fiducia si era incrinato e Arcobello, capitano scelto proprio da MCS, ha guidato la rivolta.
Ci voleva aria fresca, qualcuno che fosse in grado di rimotivare il gruppo.
Gianinazzi ci ha provato, ha fatto ciò che era possibile, ma i risultati sono lì da vedere. Addirittura peggio del suo predecessore. E soprattutto ultimo posto in classifica!
Stasera alla Corner Arena arriva l’Ambrì: le statistiche parlano di un Lugano padrone dei derby.
Facile intuire la pressione che grava sulle spalle del giovane tecnico.
A sprazzi il Lugano ha lasciato intendere qualche miglioramento, questo va detto, ma decisamente troppo poco per una squadra che a inizio campionato era partita con ben altre ambizioni.
In queste ore il coach ha criticato pubblicamente Kaski: “Non siamo contenti delle sue prestazioni”.
Parole forti, lapidarie, che non si sentono spesso da un allenatore.
Gianinazzi dopo meno di un mese ha già cambiato marcia? Ha già deciso di schiacciare sull’acceleratore?
È possibile, forse si rende conto che questa squadra ha bisogno di qualche scossone, di qualcuno che ogni tanto alzi la voce. Non soltanto carota, a volte ci vuole anche il bastone.
Anche se è un ragazzo di 29 anni a brandirlo.
Nelle prossime partite capiremo se Gianinazzi avrà lunga vita sulla panchina bianconera e soprattutto che tipo di stagione sarà per il Lugano.
Che non può certo andare avanti così all’infinito.