Ha perso sette delle ultime otto partite, subendo
un primo scivolamento in classifica. Preoccupante? Ancora non si sa, ma è certo
che lo scopriremo presto.
C’è chi dice che la posizione “giusta” dell’Ambrì sia quell’attuale, tra il sesto e il decimo posto. In Leventina probabilmente firmerebbero per finire così la Regular Season.
A preoccupare, come detto, è però la tendenza. La squadra spumeggiante di inizio campionato sembra aver lasciato il posto a una più titubante, meno sicura dei propri mezzi.
Non giocano male i leventinesi, è giusto dirlo, ma per vincere le partite gli manca sempre qualcosa. Dipende dalla testa, dalle gambe che vanno meno rispetto all’inizio o da avversari che sono cresciuti con il tempo?
Può essere un po’ di tutto.
Anche Cereda sembra avere le sue grane.
Prima la questione Zwerger, che “verrà difeso a spada tratta finché io e Duca saremo qui” e poi la sfuriata con Chlapik in panchina durante l’ultima partita.
“Panni sporchi che è meglio lavare subito”, ha commentato sempre il tecnico dell’Ambrì. Meglio dirsi le cose in faccia e poi ripartire con il “tavolo pulito”, come ama dire lui.
Sarà, ma intanto in Valle quella nuvoletta che sorreggeva la squadra a inizio stagione sembra essersi sgonfiata.
Si è ritornati con i piedi per terra, dove l’aria è meno frizzante e la classifica più intasata.
Con lo spettro di un derby da giocare in casa del nemico, sapendo che da tempo immemore contro i bianconeri sono quasi sempre dolori.
Perdere anche stasera vorrebbe dire alimentare le voci di crisi e rendere difficilmente spiegabile quello che è già diventato un complesso di inferiorità nei confronti del Lugano.
Cereda, che stavolta avrà di fronte un allenatore più giovane e al suo primo derby, dovrà cercare di sfruttare la sua maggior esperienza.
Perdere contro Gianinazzi potrebbe essere molto doloroso.
C’è chi dice che la posizione “giusta” dell’Ambrì sia quell’attuale, tra il sesto e il decimo posto. In Leventina probabilmente firmerebbero per finire così la Regular Season.
A preoccupare, come detto, è però la tendenza. La squadra spumeggiante di inizio campionato sembra aver lasciato il posto a una più titubante, meno sicura dei propri mezzi.
Non giocano male i leventinesi, è giusto dirlo, ma per vincere le partite gli manca sempre qualcosa. Dipende dalla testa, dalle gambe che vanno meno rispetto all’inizio o da avversari che sono cresciuti con il tempo?
Può essere un po’ di tutto.
Anche Cereda sembra avere le sue grane.
Prima la questione Zwerger, che “verrà difeso a spada tratta finché io e Duca saremo qui” e poi la sfuriata con Chlapik in panchina durante l’ultima partita.
“Panni sporchi che è meglio lavare subito”, ha commentato sempre il tecnico dell’Ambrì. Meglio dirsi le cose in faccia e poi ripartire con il “tavolo pulito”, come ama dire lui.
Sarà, ma intanto in Valle quella nuvoletta che sorreggeva la squadra a inizio stagione sembra essersi sgonfiata.
Si è ritornati con i piedi per terra, dove l’aria è meno frizzante e la classifica più intasata.
Con lo spettro di un derby da giocare in casa del nemico, sapendo che da tempo immemore contro i bianconeri sono quasi sempre dolori.
Perdere anche stasera vorrebbe dire alimentare le voci di crisi e rendere difficilmente spiegabile quello che è già diventato un complesso di inferiorità nei confronti del Lugano.
Cereda, che stavolta avrà di fronte un allenatore più giovane e al suo primo derby, dovrà cercare di sfruttare la sua maggior esperienza.
Perdere contro Gianinazzi potrebbe essere molto doloroso.