Difficile restare sereni, perfino oggettivi.
Certo, l’Ambrì non ha giocato male, ha addirittura rimontato due gol in un terzo tempo che sembrava poter capovolgere la sfida.
Invece è andata a finire come tutti sanno. Ancora una volta, l’ennesima.
Adesso però basta.
Il mio è un piccolo sfogo, forse un po’ a caldo, con la birra ancora in mano e i pensieri che mi corrono per la testa. E mi chiedo: ma quando vinceremo ancora un derby? Non so se sia giusto parlare di maledizione o di che altro, ma è ovvio che non si può più andare avanti così.
Ieri sera lo shock è stato grande, terribile. Dopo aver rimontato due gol, avvertivo la sensazione che si sarebbe potuta girare la partita, che la si poteva vincere. Sarebbe stato un autentico colpaccio, uno di quelli che avrebbe dato vigore a tutto l’ambiente e forse avrebbe affossato definitivamente il Lugano, che ricordiamo era ultimo in classifica. Ultimo!
E invece no, passano 12 secondi, dico 12 (!) e prendiamo gol.
Molli dietro la porta, lasciamo libero Morini davanti a Juvonen a cui non si poteva chiedere di parare anche questo. Rimango gelato, intorpidito. Siamo ancora indietro. Questa volta, guardando in volto i giocatori, capisco che la botta è di quelle difficile da superare. Come ammetterà anche Pestoni a fine partita.
E adesso? Come si esce da questo momento difficile, da questi derby persi, da questa ennesima batosta?
Lombardi dice che presto la maledizione finirà, ma tra due giorni dobbiamo tornare sul ghiaccio.
Prima Zugo e poi Rapperswil. Bisogna fare punti, ritrovare il morale.
Poi penseremo ai prossimi due derby. Che non voglio più perdere, anche perché questa situazione sta diventando veramente insostenibile.

(I giocatori dell'Ambrì sconsolati dopo il derby perso, nella foto Putzu)