CALCIO: SUPER LEAGUE
Lugano, solo destino avverso?
Sicuramente i ragazzi di Jacobacci c'hanno messo del loro nel finale, con una gestione quantomeno rivedibile della situazione
Pubblicato il 18.02.2021 13:42
di Silvano Pulga
Nella sala stampa di Cornaredo, dopo la partita tra Lugano e Servette, uno sconsolato Jacobacci ha accolto con malcelata delusione un pareggio maturato all'ultimo respiro, chiamando in causa anche il destino oltre che, naturalmente (con la consueta onestà intellettuale, merce rara in questo ambiente) gli errori della propria squadra che, oggettivamente, a una manciata di secondi dalla fine, stava gestendo palla.
In diversi, tra i presenti (e non solo tra i giornalisti ginevrini) hanno però preso atto che, al di là delle circostanze nel quale era maturato, i Grénats avessero meritato il pareggio, con una partita tutto sommato ben giocata, a livello soprattutto di intensità. Sicuramente i ticinesi c'hanno messo del loro, nel finale, con una gestione quantomeno rivedibile della situazione, fatta tra l'altro da un uomo d'esperienza come Gerndt: però è un fatto che, in precedenza, a sbagliare sottoporta fossero stati i ginevrini, compreso un calcio di rigore concesso all'86' per fallo (ingenuo) di Macek su Stefanović.
Nel prepartita Jacobacci aveva profetizzato una bella partita da parte degli avversari, che possono del resto contare su alcune ottime individualità. Tuttavia, i romandi si sono dimostrati anche ben organizzati tatticamente (hanno avuto, per dire, un possesso palla del 62 % - Fonte SFL), pur lasciando spazi dietro, dovendo fare la partita, visto lo svantaggio inziale. Detto questo, a noi è piaciuto molto Mendy (nonostante un erroraccio di mira nella prima frazione), che ha creato non pochi problemi ai luganesi sulla propria fascia di competenza; Cognat ha giocato la solita partita di sostanza mentre, per fortuna di Jacobacci, hanno un po' deluso, nei sedici metri avversari, Imeri e Kone.
Destino avverso, quindi, per i sottocenerini? Forse: però, rivedendo il gol del pareggio, Valls, prima di calciare, sembra alzare la testa e vedere, davanti a lui, al termine del corridoio nell'area bianconera, Schalk, lasciato libero dalla difesa avversaria. In definitiva, non ci stupiremmo che, seppure con tecnica non certo sopraffina, il numero 15 dei Grénats avesse proprio voluto mettere lì il pallone, dando al compagno l'opportunità di riparare all'errore commesso dal dischetto pochi minuti prima (bellissimo tuttavia, a dire il vero, il riflesso di Baumann, che ha respinto con il piede destro la sfera). Non sapremo mai, quindi, se si sia trattato di un gesto voluto o di un tiro sbagliato diventato un assist, come sostenuto dai luganesi: ma quello che conta, in fondo, è il risultato.
Ci ha anche impressionato la mancanza, quasi, di festeggiamenti dopo il gol, seppure giunto in extremis: sembrava quasi che i ginevrini, in qualche modo, si considerassero delusi per essere usciti da Cornaredo solo con un pareggio. Superbia? Chissà. Di sicuro, questa è una squadra ben assortita, e in grado di fare bene, considerando anche i risultati ottenuti sinora. Forse Geiger pensa che manchino dei punti alla classifica del Servette: magari, anche i due di ieri sera. Con buona pace del destino che invece, secondo altri, si sarebbe accanito contro gli avversari. Ma, del resto, anche questo è il calcio.