Calcio
Quando Madama e la Beneamata si affrontano
Juve contro Inter è una sfida che appassiona e divide
Pubblicato il 06.11.2022 05:28
di Angelo Lungo
Juve-Inter dovrebbe essere il derby d'Italia, ma i milanisti non sono d'accordo. Juve e Milan si rispettano e si riconoscono. Si affrontano in maniera ordinaria, senza eccessivi parossismi. Juve e Inter manifestano: idiosincrasia. È uno scontro identitario. Non si percepiscono come avversarie, ma si sentono come nemiche. I loro scontri ricercano la polemica, la fomentano. Giocano la partita poiché non hanno scelta.
Rappresentano Torino e Milano. Le due città, del Nord Italia, che hanno trainato lo sviluppo economico del paese. Le protagoniste, assieme a Genova, del boom che portò la vicina Penisola nella contemporaneità e la avvicinò al Nord Europa. Poi tutto è cambiato. Milano ha preso il sopravvento, non è solo industria ma anche finanza. I piemontesi sembrano procedere per inerzia, cercano di farsi forza sul loro passato ma sono come un cavallo imbolsito. I lombardi capiscono i tempi, li intercettano e carpiscono le potenzialità. Non hanno esitazioni, seguono svelti le intuizioni.
La Juve è Madama. È la continuazione della regalità sabauda con altri mezzi. È il sistema, incrocia il suo destino in modo indelebile con il calcio italiano nella sua totalità, è l'avanguardia. Vuole dominare, perché si crede in diritto di farlo. È popolare, il suo seguito proviene da tutto il territorio nazionale, è istituzionale. Cerca deferenza, riporta l'ordine, promette di estirpare il caos. Chi vuole vincere, la deve battere. Non può essere sottovalutata, poiché il blasone e la storia contano e i bianconeri sanno come farli pesare.
L'Inter è la Beneamata. È esistenzialista. È estemporanea perché disconosce la continuità. La sua nascita avvenne con un atto di rottura. I nerazzurri contestano. Reclamano una “specialità” che non smentiscono, anzi la rivendicano come segno distintivo. I tifosi sono dei pessimisti cronici, sono pronti alla sofferenza. Non si fidano della loro squadra. Temono il tradimento, ma sono innamorati in guisa incondizionata. Vedono la Beneamata come la luce che determina il loro destino.
Scriveva Gianni Brera: “L'Inter è squadra femmina, quindi passionale e volubile, e pertanto agli antipodi del pragmatismo che caratterizza la Juventus”.