Si potrebbe dire: “finalmente la pausa!” Sì, perché questa striscia di sconfitte, arrivata a otto, sta facendo indubbiamente male nella testa di una squadra che appare sempre più fragile.
Dov’è finito quell’Ambrì Piotta battagliero e vincente visto all’opera nella prima parte della stagione?
Ormai non è più soltanto una questione di testa o di carattere, anche il gioco della squadra si è imbruttito, è diventato evanescente e confuso, direi preoccupante.
Tra i tanti problemi che affliggono l'Ambrì, c'è indubbiamente quello della fragilità difensiva: ritrovare la solildità e l'equilibrio di squadra sarà fondamentale per tornare a vincere le partite.
Troppi dischi persi in zone pericolose del ghiaccio, troppe occasioni “facili” regalate agli avversari, alle quali non può sempre metterci una pezza nemmeno un grande portiere come Juvonen.
La permeabilità del nostro slot è a oggi, forse, il maggior difetto di fabbrica della squadra 2022/2023, camuffata dalle prestazioni eccellenti dei due portieri e, almeno all’inizio, da uno slancio offensivo oggettivamente importante.
Ora serve la grinta per venire fuori da questo periodo molto delicato, che forse nessuno pensava di dover affrontare in maniera così cruda. Ci si aspettava presto o tardi un calo, è quasi fisiologico, ma nessuno se lo attendeva di queste dimensioni.
È il momento di deporre il fioretto e mettere i guantoni da boxe. Perché è in questi momenti che si vede il carattere di una squadra e l’Ambrì adesso è chiamato a una risposta importante, a dimostrare di voler venir fuori da una situazione fattasi preoccupante.
E lo deve fare subito dopo la pausa. Perché questa volta, mille sorrisi e pacche sulle spalle non basterebbero più.