Pur rimanendo un po’ di più a riposo quest’anno, il numero 18
dello Young Boys Jean-Pierre Nsame continua a dominare il nostro campionato e ha già messo a
segno undici reti e tre assist in sedici presenze. Nsame fa gol ogni
cento minuti in campo, un vero killer. Ma a questi numeri strepitosi
l’attaccante arrivato a Berna tre anni e mezzo fa dal Servette ci
ha ormai abituati.
Quanto è diverso l’Nsame di oggi rispetto al 23enne
arrivato quattro stagioni fa dal Servette ?
“Non
ero ancora completamente adulto a quei tempi. Ormai sono maturato, ho
27 anni e penso di avere avuto una progressione lineare della quale
vado fiero. Partite ad alta intensità forgiano
il carattere, il mentale e l’uomo. Senza parlare delle competizioni
europee. Tutto questo mi permette di mostrare partita dopo partita e
stagione dopo stagione che ci sono ancora”.
Ogni
anno lo Young Boys ha in rosa attaccanti di grande classe. Quest’anno con
Siebatcheu, Elia e Mambimbi siete davvero impressionanti. Avere una
tale concorrenza ti stimola e ti permette di migliorare? Da una
parte, riduce anche il tuo minutaggio…
“Questa
situazione è secondo me benvenuta e cerco di trarne il massimo. I
miei compagni di reparto sono una fonte di ispirazione e di
motivazione quotidiana. Non sono uno che da le cose per scontate. So
che ho ancora margini di miglioramento e essere circondato da
giocatori di qualità mi aiuta molto”.
Durante
le tue ultime 34 presenze sei stato espulso ben tre volte, spesso per
gesti di frustrazione. Come spieghi questi cartellini?
“Purtroppo
anche questo fa parte del calcio… Comunque credo sia un miscuglio tra gesti non controllati da
parte mia e provocazione da parte degli avversari. Non sono l’unico
nella mia squadra ad essere provocato dai difensori, spesso succede. Agli avversari fa comodo se ci innervosiamo. Ora
spetta a me controllarmi e trovare soluzioni per non ripetere certi
episodi”.
Hai
già vinto 3 titoli di campione svizzero con lo Young Boys. Sei anche
stato miglior marcatore e vice-miglior marcatore della Super League
in queste ultime stagioni. A 27 anni, non ti viene voglia di tentare
l’avventura in un campionato più pregiato?
“Sinceramente
non penso di avere già vissuto tutto qui. Rimanere e
ripetere tali prestazioni anno dopo anno è una bella sfida. Tra
l’altro, non è per niente semplice quando si è campioni in carica
e capocannoniere in carica. Si è sempre attesi e questo è uno
stimolo. In questo momento mi focalizzo quindi sulla stagione in
corso per terminarla nel più bello dei modi. Ci saranno altri
momenti per pensare al futuro”.
Il
numero 18 della squadra di Gerardo Seoane sarà purtroppo
squalificato per i sedicesimi di Europa League contro il Bayer
Leverkusen, proprio per via di un espulsione rimediata sul finale
contro i rumeni del Cluj due mesi fa. Il centravanti ritroverà però
i campi di Super League già domenica, proprio contro il Servette, la
sua ex-squadra.