HOCKEY
Ambrì, una pausa per "resettare"
Al tecnico biancoblù l'arduo compito di rilanciare una squadra che perde da otto partite
Pubblicato il 06.11.2022 17:35
di Marco Maffioletti
La prima pausa dedicata alla Nazionale è arrivata ed è tempo di un primo vero bilancio in casa leventinese. Gli uomini del presidente Lombardi si ritrovano all’undicesimo posto con 24 punti ottenuti in 21 partite. In fin dei conti sono in una fascia della classifica che a loro compete. A destare “curiosità” è ovviamente il percorso. 20 punti nelle prime 10 uscite stagionale, e solo 4 nelle ultime 11. I biancoblù sono reduci da 8 sconfitte consecutive. La pausa, al fine di riordinare le idee, arriva dunque al momento giusto.
La partenza a razzo aveva illuso un po’ tutti, tranne proprio lo staff tecnico che aveva avvisato di stare calmi e addirittura aveva in sostanza previsto un calo. D’altronde era logico attenderselo. L’Ambrì non è così forte come mostrato nella prima metà di questa prima fascia stagionale, ma ovviamente non è nemmeno così debole come si potrebbe dedurre dalla seconda parte. In entrata il powerplay si è rivelato efficacissimo, il meccanismo era oliato e c’era stabilità nel line-up. A ciò va aggiunta anche una dose di fortuna, che ora è venuta un po’ meno. L’Ambri ha vinto delle partite che avrebbe dovuto perdere e ne ha poi perso un paio che avrebbe tranquillamente potuto vincere. Cereda nel tentativo di reagire e tornare a fare punti le ha provate un po’ tutte, cambiando spesso i blocchi, a volte con scelte anche sorprendenti. La squadra sembra un po’ sfiduciata, è comprensibile, e fa fatica a guadagnarsi penalità. Manca anche un po’ di traffico davanti alla gabbia avversaria. A complicare maledettamente tutto è arrivato l’infortunio ad Heim, uno dei perni. Una perdita del genere, quando hai una coperta qualitativamente corta, è un pugno nell’occhio.
A livello di singoli ottimo sin qui l’apporto di Spacek e Juvonen. Molto buone anche le prestazioni di Heed e Virtanen. Da Chlapik è lecito attendersi qualcosa in più. Il ceco, schierato prevalentemente all’ala e a volte pure nell’inedito ruolo di centro, non sembra ancora essersi ambientato al 100% nella nuova realtà. Deludente Shore, nonostante la scusante dell’infortunio patito poco prima dell’inizio. McMillan fa il suo, senza infamia e senza lode. Tra gli svizzeri, sugli scudi il collaudato blocco di Heim, Kneubuehler e Bürgler. Molto bene pure Pestoni, il giovane Hofer e Burren.
In difficoltà, oltre a Zwerger, c’è Isacco Dotti. Gli altri, più o meno, svolgono il loro compito secondo le aspettative.
Ora a Cereda spetta il difficile compito del reset. Ripartire dalle basi, ricaricare le batterie, senza farsi prendere dal panico. Sarà importante evitare di volere inventare chissà quali stratagemmi, spesso cattivi consiglieri. Fondamentale infine cercare di puntellare il telaio difensivo, troppo allegro ultimamente. Non è la prima volta che l’Ambrì cade in una spirale negativa, ne uscirà anche stavolta. La corsa per cercare di strappare un posto nei pre-playoff sarà appassionante e non è una sorpresa. Il valore e la forza dell’Ambrì sono questi. Chi vedeva i biancoblù nelle prime sei, o ha sopravalutato il valore della rosa, o non ha esaminato a dovere la concorrenza.