CALCIO
Bellinzona, ora serve un giro di vite
Battuti dallo Stade Losanna, i granata dovranno rifarsi contro il... Losanna
Pubblicato il 07.11.2022 08:45
di Enrico Lafranchi
Il fatto di avere lasciato l’intera posta allo stadio Olimpico della Pontaise è una conferma ulteriore che al Bellinzona non bastano più il carattere e la personalità della squadra per dare continuità ai risultati. Anche contro il Vaduz (incapace domenica di battere lo Xamax), seppure usciti vincitori sul loro campo, i granata non avevano convinto del tutto. Al punto da sollevare dubbi, a distanza di otto giorni, che si sia veramente trattato di una svolta – come era legittimo attendersi dopo avere ammainato bandiera con l’Yverdon – e non di una reazione immediata per rispetto verso i tifosi che già avevano trangugiato amaro quattro volte.
La situazione che si è venuta a creare dopo il cambio di panchina (Raineri al posto di Sesa, quindi di Cocimano) induce a qualche riflessione. Una su tutte, a prescindere dal fatto che di gioco se ne è visto sempre pochino. La squadra si destreggia per la qualità di singoli giocatori ma sicuramente non per come sa esprimersi. Volenti o nolenti bisogna ammetterlo. La colpa non può ricadere sul solo allenatore. Guardiamoci in faccia. Cortelezzi, è rimasto fuori a lungo, lo si è avvertito e visto: i suoi gol sono venuti a mancare (è andato a segno a Losanna).  Non deve però servire da alibi. Anche l’assenza, per fortuna solo temporanea, di Kiassumbua ha avuto il suo peso. Prendiamole pure per attenuanti, ma c’è dell’altro. Samba, goleador della scorsa stagione, non riesce più a metterla dentro e anche a Losanna si è divorato un gol clamoroso. Paga, pensiamo, lo scotto del salto di categoria. Pollero (tuttora bomber numero 1 con 5 sigilli) latita da un po’ in zona gol e quando si fa trovare lì gli si mettono contro i portieri o i difensori (come è successo anche sabato).
Tutto qui? Beh, non è roba da poco. Qualcosa va anche cambiato nell’atteggiamento di qualche giocatore. Centinaro non tira mai indietro la gamba (per sua stessa ammissione), è stato di nuovo ammonito ed è squalificato. Domenica alla Tuilière non saranno a disposizione nemmeno Mihajlovic, Tosetti e Manis. Si è visto quanto abbia pesato contro lo Stade Losanna l’assenza (pure per squalifica) di Chacon, giocatore particolarmente su di giri, non sempre titolare (!) (a parte la partita col Vaduz in cui aveva trascinato la squadra).
Concludendo, la settima sconfitta stagionale è da considerare un’altra grossa delusione di una squadra che non ha mai nascosto le sue ambizioni. È normale che a fronte di certi proclami l’ACB si trovi ora in sofferenza. Una sofferenza che non piace a nessuno, ovvio. Adesso si impone un giro di vite. Senza possibilità d’appello. Per nessuno.