CALCIO
Finalmente Steffen!
Gran partita del nazionale: ora sotto con il Winterthur, mercoledì in Coppa e domenica in campionato
Pubblicato il 07.11.2022 08:55
di Silvano Pulga
Si era detto alla vigilia: era importante vincere. Per la classifica (al di là delle prestazioni, dalle ultime 3 giornate erano arrivati solo 2 punti) e per il morale del gruppo e di tutto l’ambiente, che aveva bisogno di riassaporare il gusto della vittoria, in questa sette giorni tutta ticinese (3 partite tutte in casa) dove il Lugano, soprattutto mercoledì sera, si gioca una fetta importante di stagione I bianconeri, infatti, al di là di tutto, in un campionato così equilibrato, come abbiamo visto in questi mesi, possono davvero pensare di giocare per una delle posizioni che contano in classifica. Lo ha detto ieri Croci Torti nella conferenza stampa di fine gara, con quella sincerità un po’ guascona magari, ma figlia in fondo di ciò che vede durante la settimana in allenamento. 
Ecco, il tecnico di Vacallo, ieri, ha proprio voluto evidenziare il fatto che il suo messaggio, a questo giro, era passato, a differenza di ciò che era avvenuto nella prima mezz’ora a Ginevra la settimana scorsa. La squadra, opposta a uno Zurigo che ha provato a metterla sul piano del duello fisico, ha saputo rispondere bene, facendo ciò che gli era stato chiesto in settimana, tenendo il campo senza fare un passo indietro, dopo essere entrata sul terreno di gioco con la giusta determinazione (davvero sfortunata la conclusione da fuori di Mahou nei primi minuti, stampatasi sui legni a portiere battuto) e aver trovato il gol con una bella combinazione Babic/Steffen, chiusa da quest’ultimo con il tocco dell’attaccante di rango. E proprio il nazionale rossocrociato (nella foto) ieri ha fatto la differenza: grinta, passaggi e, addirittura, nella ripresa, un salvataggio sulla linea a portiere battuto. Un giocatore decisivo, alla vigilia di un mondiale per il quale l’ex Basilea e Young Boys ha lavorato parecchio in questi mesi. 
Non era così scontato, dopo il grande spavento di qualche settimana fa, con un infortunio nel finale che sembrava poter compromettere l’avventura con la nazionale maggiore, che inizierà tra pochi giorni. Invece, l’attaccante si è ripreso fisicamente e moralmente, e ieri si è gettato nella battaglia con piglio e grinta, prendendosi anche la briga di discutere con Croci Torti in partita: segno di grande salute e di voglia. Yakin avrà senz’altro apprezzato, vedendolo in televisione. 
Un buon Lugano quindi, in una partita non facile per l’ambiente (tantissimi i sostenitori giunti da Zurigo, che hanno incitato i loro beniamini per tutti i 90’) e per ciò che c’era in palio. Unico neo: non averla chiusa prima magari, non sfruttando le occasioni create. Tuttavia, va detto che anche i tigurini hanno fallito il pareggio in almeno due situazioni (una abbastanza clamorosa da parte dell’ex Guerrero, a inizio ripresa). E, come spesso accade, Eupalla punisce chi non sfrutta le debolezze dell’avversario, e premia chi ci mette più cuore. E ieri non è mancata, ai bianconeri, la voglia di sacrificarsi, con un Doumbia per il quale sono ormai finiti gli aggettivi, e un Saipi che, oltre a dimostrarsi in buona forma tra i pali, ha fatto vedere di volersi assumere anche qualche responsabilità in fase di costruzione. Magistrale, poi, nella ripresa, la sua lettura in occasione di una ripartenza dei campioni in carica, con un uscita di piede fin sulla trequarti. 
Insomma, tanti spunti decisivi, in attesa di una sfida, quella di mercoledì, densa d’incognite, contro un Winterthur che in Coppa, in queste ultime stagioni, ha scritto pagine importanti. In conferenza stampa, il Crus raccontava come, tante volte, in trasferta, ha visto le tifoserie avversarie spingere i propri giocatori. A questo giro, Cornaredo sarà pieno (a ieri, erano disponibili ancora solo pochissimi tagliandi per mercoledì), e la situazione sarà, una volta tanto, ribaltata, fermo restando che il pubblico, al di là dei numeri, anche in questa stagione ha dimostrato attaccamento e vicinanza ai colori bianconeri. In ogni caso, mercoledì ci sarà, sugli spalti, molto dello spirito di Berna: le premesse per una grande serata ci sono tutte quindi, e sarà bello esserci, comunque vada.