Calcio
Napoli e Arsenal sognano la rivoluzione
Sono delle sorprese e sono meritamente in testa ai loro rispettivi campionati
Pubblicato il 08.11.2022 08:04
di Angelo Lungo
La rivoluzione come è noto non è un pranzo di gala, ci vuole forza ma anche pazienza e astuzia. In Serie A e in Premier tira aria di cambiamento. Ci sono pretendenti al titolo che vogliono sovvertire i pronostici. Certo il cammino è ancora lungo e la variabile Mondiale aleggia minacciosa. Ma Napoli e Arsenal fanno sul serio, sono in testa alla classifica e la loro marcia è convinta e senza timori. Sono squadre che veleggiano sospinte dal vento della gioventù. Sono ambiziose e sfrontate, giocano un bel calcio e suscitano un consenso unanime.
Il Napoli si impone di prepotenza. Non conosce altra parola che quella della vittoria. Non aspetta l'avversario, lo aggredisce. In casa o in trasferta lo spartito è sempre lo stesso, detta il ritmo e conduce la partita, si muove in scioltezza. La gestione societaria è esemplare. In estate è stato ridotto il monte ingaggi e la campagna acquisti ha il segno positivo di un attivo. Una competenza e una lungimiranza fuori dal comune. Il valore patrimoniale della rosa è cresciuto a dismisura, basti pensare a quanto potrebbero essere ceduti giocatori come Osimhen o Kvaratskhelia. Spalletti sembra essere il timoniere giusto. Ha trovato l'ambiente ideale. Dirigenti e atleti lo seguono convinti. Lo scudetto lo proietterebbe legittimamente nella storia. Il tricolore a Napoli, fino ad ora, è arrivato solo grazie al calciatore più forte di tutti i tempi: Diego Armando Maradona.
L'Arsenal stupisce. Il livello della Premier è altissimo e la concorrenza è oltremodo spietata. Ma i londinesi meritano il primato. Negli ultimi anni la costruzione dello stadio ha necessitato di notevoli investimenti. Ma nelle recenti sessioni di mercato non si è badato a spese. Il piano è preciso: dentro la gioventù e via la vecchia guardia. La scommessa era quella di quella di costruire una formazione con un'età bassa. L'allenatore è Arteta, non è più un emergente, è una conferma. Xhaha dirige l'orchestra in maniera sapiente, sulla trequarti Odegaard, Martinelli e Saka sono imprendibili, il centravanti è uno dei migliori in circolazione: Gabriel Jesus.
Il problema del Napoli si chiama Milan; quello dell'Arsenal è il Manchester City.