CALCIO
Il Mondiale e il "nuovo" VAR
Pier Tami parla delle convocazioni ma anche di tecnologia e diritti umani in Qatar
Pubblicato il 11.11.2022 09:05
di L.S.
Ormai è tutto pronto: questo weekend si gioca l’ultima giornata di Super League e poi si parte per il Qatar.
La nazionale conterà su 26 giocatori che dovranno difendere i nostri colori al Mondiale: di questi ben quattro saranno portieri.
Non si va soltanto per partecipare ma anche e soprattutto per arrivare lontano. Bisogna essere ambiziosi, non accontentarsi di fare bella figura.
Lo ha ribadito ancora ieri sera a Fuorigioco Pier Tami, responsabile delle squadre nazionali elvetiche.
Chi non ci crede farebbe meglio a restare a casa. Più chiaro di così…
Murat Yakin punta su un’idea per certi versi “rivoluzionaria”: affidarsi a elementi che possono ricoprire più ruoli, piuttosto che “specialisti” non proprio al massimo della forma.
Certo, il problema terzini è sotto gli occhi di tutti. Si va soltanto con Rodriguez e Widmer, con la speranza che nessuno si faccia male.
C’è però un’alternativa, ossia quella di cambiare modulo: la difesa a tre permetterebbe di fare a meno di questi due elementi.
Rivoluzione? Non proprio, ma sicuramente la voglia di osare qualcosa per sorprendere gli avversari.
Poi c’è il tema portieri. Perché quattro invece dei canonici tre? Semplicemente per i dubbi sulla loro integrità fisica. Sommer e Omlin sono alle prese con degli acciacchi, perciò è meglio non rischiare.
Anche perché a questo Mondiale si è passati dai 23 convocabili in passato, ai 26 di adesso. E allora un portiere ci sta eccome. Fino a 24 ore dalla prima gara si può comunque sostituire qualsiasi giocatore. Le parole d’ordine sono calma e sangue freddo.
Si va in Qatar per giocare i Mondiali, è vero, ma è inevitabile che si parlerà ancora di diritti umani. Se n’è parlato tanto prima e lo si farà anche durante.
Pier Tami e la federazione non si nascondono: “Già due anni fa, ancor prima di sapere se ci saremmo andati, il nostro presidente aveva costituito un gruppo di lavoro con Amnesty International, per cercare di migliorare la situazione delle donne e dei lavoratori. Qualcosa è stato fatto, molto c’è ancora da fare”.
Il calcio però avrà il sopravvento in quel mese in cui il pallone rotolerà sotto gli occhi di miliardi di persone.
E lo saranno, oltre alle squadre, anche gli arbitri. Molta la curiosità attorno al VAR e al suo utilizzo, che in questi ultimi mesi ha sollevato polemiche enormi in tutto il mondo.
“Sono sempre stato a favore del VAR”, prosegue Tami, “ma mi rendo conto che le interpretazioni non sono sempre uniformi, soprattutto se si parla di fallo di mano. Anche con il fuorigioco, quando vedo tirare linee rosse e linee blu per una differenza di due centimetri, mi rendo conto che molto dipende dal fotogramma che il VAR sceglie. Faccio fatica a capire a cosa possa veramente servire tutto ciò”.
La Fifa vuole affidarsi totalmente al VAR, lo utilizzerà di più rispetto a ciò che si vede nei vari campionati: almeno queste sono le voci che circolano in questi giorni. Se così sarà, il VAR potrebbe finalmente fare un auspicato passo in avanti. Siamo tutti curiosi di vedere i risultati.
(Nella foto Putzu, Pier Tami con Xherdan Shaqiri a Cornaredo)